Covid-19, piante medicinali a supporto del trattamento. Ecco quali sono

Una review ha messo in evidenza la possibilità di farmaci a base di piante medicinali in base ai vari aspetti della prevenzione e del trattamento del COVID-19

tagmedicina,medicinali
- Adv -

La ricerca della guarigione attraverso ciò che la natura produce ha una storia antica quanto l’umanità. L’OMS ha stimato che da 3,5 a 4 miliardi di persone si affidano alle medicine a base di piante medicinale nelle cure primarie. Le piante medicinali, il fitocomplesso, i prodotti naturali derivati rappresentano una risorsa ricca e comprovata per la scoperta di nuovi farmaci; considerando oltretutto la loro disponibilità, l’accessibilità, le erbe medicinali possono accelerare tale scoperta, rappresentando così un’opportunità anche per la gestione del COVID-19. Un approccio razionale e scientifico alla fitoterapia e alle medicine tradizionali potrebbe aiutare a trovare prodotti naturali che influenzano il virus. Tuttavia, è necessario adottare un approccio scientifico e considerare i rischi/benefici associati ai prodotti naturali. I prodotti naturali possono fornire un aiuto sia preventivo che terapeutico per cercare di superare la pandemia. Una recentissima revisione ha tentato di evidenziare un potenziale nella scoperta di farmaci a base di piante medicinali in base ai vari aspetti della prevenzione e del trattamento del COVID-19.

Piante medicinali utili al trattamento del COVID-19

I meccanismi preventivi che possono essere presi in considerazione includono il potenziamento della risposta immunitaria e il blocco del legame del virus e dell’ingresso nella fase post-esposizione. Uno studio recentissimo rivela che Withania somnifera (L.) Dunal potrebbe essere utile nella prevenzione, in quanto i suoi componenti attivi (withaferina-A, withanone e l’estere fenetilico dell’acido caffeico) inibiscono una delle proteasi cellulari coinvolta nel processamento della proteina Spike (S) del COV-2, necessaria all’ingresso del virus dentro la cellula. È utile alla prevenzione anche la propoli che grazie all’acido caffeico e all’estere fenetilico dell’acido caffeico provoca la downregulation e l’inibizione di PAK1, la principale chinasi “patogena” la cui attivazione anormale provoca un’ampia varietà di malattie e disturbi tra cui quelle legate al covid-19; la propoli potrebbe anche avere un effetto ACE inibitore grazie alla presenza di sostanze come miricetina, estere fenetile dell’acido caffeico, esperetina, pinocembrina e kaempferolo. Tanacetum parthenium (L.) sembra invece utile al trattamento del COVID-19 in quanto capace di inibire l’espressione di IL-1, IL-2, IL-6, IL-8, e TNF-α. Considerando il notevole contributo dell’IL-6 negli esiti clinici avversi e nella fatalità, il partenolide può essere un potenziale candidato. Ammoides verticillata (Desf.) Briq e Nigella sativa L. sembrano utili sia nel trattamento che nella cura; il componente principale della prima, l’isotimolo, è un inibitore funzionale dell’attività dell’ACE2, altrettanto il ditimochinone, principio attivo della N. sativa L.. Gli esempi di composti fitochimici che possono essere efficaci includono aloina e terpeni come antisettici; isotimolo, ditimochinone e glicirrizina come inibitori del legame e dell’ingresso del virus; glicirrizina e berberina come soppressori della replicazione; ginsenoside Rg1 e partenolide come immunomodulatori; ed eriocitrina, rhoifolina, esperidina, naringina, rutina e veronicastroside come anti-complemento. La natura contiene una infinità di sostanze ancora da scoprire, molte delle sostanze conosciute devono ancora essere ben approfondite, per cui si auspicano nuovi ed avanzati studi in questo delicato momento storico.

Fonti

J Evid Based Integr Med. 2022;27:2515690X211053641. doi:10.1177/2515690X211053641

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui