Anoressia, bulimia e disturbi della nutrizione: la cura è multidisciplinare

I disturbi dell'alimentazione sono patologie complesse caratterizzate da un'alterazione del comportamento alimentare. È importante che si conoscano, anche a livello di popolazione generale, per riuscire a curarle.

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I disturbi del comportamento alimentare (Dca)

Sono patologie complesse caratterizzate da un’alterazione del comportamento alimentare. La prevalenza di questi disturbi è maggiore nella popolazione femminile: 1 caso su 200-300 persone (0,3-0,55%) soffre di anoressia nervosa e l’1-2% (1 su 50-100 persone) di bulimia nervosa, le più frequenti fra le patologie riconosciute sotto la definizione generica di Dca, che comprendono anche il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), disturbi alimentari sottosoglia, disturbi della nutrizione (feeding disorders). Durante l’adolescenza e in età giovanile questi dati sono più alti; durante tutto l’arco della vita sembra infatti che il 2% delle donne soffra di anoressia nervosa e il 4% di bulimia nervosa; particolarmente a rischio sono le ragazze fra i 15 e 25 anni che posso soffrire per il 10% di un disturbo alimentare parziale o subclinico. Ci sono invece pochi dati sulla prevalenza del disturbo da alimentazione incontrollata.

Secondo i dati della letteratura scientifica, tuttavia non pare che i nuovi casi di Dca all’anno, nella popolazione, siano aumentati. Anzi, sembrerebbero stabili dagli anni ’90 ad oggi, sebbene una importante ricerca svolta a Padova indichi un progressivo abbassamento dell’età in cui queste patologie compaiono nelle generazioni più recenti. Le Dca se non riconosciute per tempo possono avere pesanti ricadute sulla vita adulta, provocando anche danni all’organismo.

Patologie complesse

Una definizione corretta e recente (American Psychiatric Association, 2013) di queste patologie le identifica più propriamente come “disturbi dell’alimentazione e della nutrizione”. Sono patologie complesse, caratterizzate dalla disfunzione del comportamento alimentare, causate da un’eccessiva preoccupazione per il peso; un’alterata immagine corporea spesso correlata a bassi livelli di autostima. Questi possono poi presentarsi anche insieme ad altri disturbi psichici come ansia e disturbi dell’umore. La malnutrizione porta comunque sempre a squilibri nell’organismo e in generale all’ alterazione dello stato nutrizionale. Non sono state ancora identificate delle vere e proprie cause e fattori di rischio per lo sviluppo di Dca: si parla invece di un insieme di fattori che posso disporre il soggetto a questa patologia o predittori genetici, biologici, familiari e psicosociali. Alcune condizioni, così come riportate da un documento di Consenso dell’Istituto superiore di sanità in collaborazione con la Ausl Umbria 2, sono la familiarità, la depressione, l’abuso di sostanze, eventi traumatici e difficoltà alimentari precoci, ma anche condizionamenti socio culturali verso modelli corporei specifici (magrezza) , insoddisfazione dell’immagine corporea, una scarsa autostima e la tendenza al perfezionismo, stati emotivi negativi; vengono considerati fattori associati allo sviluppo di Dca anche “i comportamenti dietetici persistenti, il sovrappeso /obesità durante l’infanzia e l’adolescenza, critiche e vissuti di stigma al riguardo del peso e del corpo”.

La cura è multidisciplinare

L’approccio di cura è multidisciplinare e, per la natura della patologia, deve necessariamente coinvolgere più specialisti: in psichiatria, in pediatria, in scienza dell’alimentazione e in medicina interna, dietisti, psicologi e psicoterapeuti. Dal punto di vista nutrizionale il percorso di cura dipende dalle condizioni complessive del paziente cercando il più possibile, in un’ottica di alleanza terapeutica, di favorire quelle modalità che garantiscano la compliance maggiore: riassumendo schematicamente i percorsi, vengono applicati programmi di alimentazione naturale, uso di integratori, fino alla nutrizione artificiale, enterale e/o parenterale con ricovero, nei casi di grave malnutrizione e di rischio di vita. In occasione della recente campagna di sensibilizzazione, durante la Giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai Dca, il Ministero della Salute ha sottolineato quanto fondamentale sia la conoscenza di queste malattie e la consapevolezza della loro esistenza, anche a livello di popolazione generale: sia per chi soffre di questi disturbi affinché si rivolga al medico per chiedere un aiuto; sia per le persone vicine all’ammalato, per abbattere lo stigma sociale e la cattiva informazione che circonda spesso, ancora oggi, le persone coinvolte.

Fonte: Farmacista33

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