SARMs e danno epatico

In questo articolo gli autori riportano due casi di danno epatico in giovani uomini che hanno usato ligandrol e/o ostarina per alcune settimane, seguiti dall'uso di sostanze per PCT.

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Ligandrol e ostarina sono modulatori selettivi del recettore degli androgeni (SARM) con una struttura non steroidea e un profilo di effetti collaterali presumibilmente più favorevole.

Negli ultimi anni, queste sostanze con o senza “terapia post-ciclo” (PCT) sono spesso utilizzate in modo improprio da atleti dilettanti che mirano a promuovere la crescita muscolare. Allo stesso tempo, stanno emergendo rapporti sui loro effetti tossici sui sistemi di organi.

In questo articolo gli autori riportano due casi di danno epatico in giovani uomini che hanno usato ligandrol e/o ostarina per alcune settimane, seguiti dall’uso di sostanze per PCT.

In entrambi i casi si è verificato un danno epatico acuto dopo l’interruzione dei SARM durante la PCT.

Il quadro clinico era dominato da ittero e stanchezza.

Il quadro biochimico ha mostrato un tipo misto di lesione con fosfatasi alcalina normale e alte concentrazioni di bilirubina e acidi biliari sierici.

L’evidenza istologica ha mostrato lesioni prevalentemente colestatiche con tappi biliari canalicolari, duttopenia e lieve danno epatocellulare senza fibrosi significativa.

I pazienti si sono ripresi dalla condizione dopo 3 mesi.

Gli effetti fuori bersaglio delle SARM erano probabilmente idiosincratici, ma questoo rapporto evidenzia gli effetti ancora non riconosciuti di altre sostanze tossiche utilizzate per PCT, dosi sovra-terapeutiche e la completa assenza di monitoraggio per gli effetti avversi.

Tra gli atleti dilettanti di costruzione muscolare, i SARM (ligandrol o ostarina) e/o le sostanze nella PCT possono causare danno epatico colestatico con tempi di recupero prolungato.

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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