Fragilità, serve un approccio durante tutto l’arco della vita

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“Principi e strumenti per un approccio ‘life course’ alla fragilità” è il titolo di un incontro svoltosi lo scorso 13 dicembre a Bologna. Patrocinato dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), l’evento è stato moderato dalla responsabile scientifica Mara Morini, coordinatrice nazionale del gruppo di lavoro “Primary Healthcare” della Siti, e dal Past President Fausto Francia.

L’obiettivo dell’incontro era riunire diverse figure in ambito sanitario (direttori di unità operative, responsabili di assistenza territoriale, rappresentanti della medicina del territorio, direttori generali e responsabili di direzione infermieristica) per affrontare il tema della fragilità, individuato come uno dei futuri “core business” della sanità pubblica, oltre che un elemento cruciale su cui ospedali e medicina del territorio dovranno trovare un fronte comune su cui condividere risorse e buone pratiche. Questa necessità è apparsa subito evidente dalla presentazione, fatta da Maria Pia Fantini, presidente Siti Emilia Romagna e Chiara Reno, dottoranda presso il Dipartimento di scienze biomediche e neuromotorie dell’Università di Bologna, di uno studio sulla definizione della fragilità in sanità pubblica. Dallo studio emerge come il bisogno di salute delle persone fragili necessiti di una condivisione fra tutti i professionisti delle modalità per caratterizzare la fragilità in base a un approccio multidimensionale. È necessario, dunque, che i professionisti e le organizzazioni di assistenza primaria e quelle di sanità pubblica agiscano sinergicamente su individui e popolazioni fragili secondo un approccio “life-course” e “patient-centered”.
Queste due visioni di sviluppo del sistema sanitario richiedono infatti l’uso di Percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA) intrecciati e condivisi al fine di limitare ogni ridondanza. Un obiettivo considerato dal gruppo di lavoro futuro e lontano allo stato attuale, ma non irraggiungibile: occorre promuovere e continuare su questi momenti di incontro e condivisione per definire le direttrici fondamentali su cui sviluppare la Sanità Pubblica nei prossimi anni.

Fonte Doctor 33

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