Anemia, la somministrazione endovenosa di ferro aumenta il rischio di infezione

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Secondo un’ampia revisione sistematica e meta-analisi pubblicata su Jama, primo autore Akshay Shah del Dipartimento di medicina al John Radcliffe Hospital di Oxford, Regno Unito, il ferro endovena si associa a un aumentato rischio di infezione. «Pertanto il suo impiego va bilanciato con i benefici del trattamento dell’anemia e della riduzione del fabbisogno di trasfusioni» scrivono gli autori, che dal 1966 al 2021 hanno selezionato 154 studi clinici randomizzati (RCT) in Medline, Embase e Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) per un totale di 32.920 partecipanti.

Rispetto al ferro orale o al non uso, il ferro endovena si associa a un aumento delle probabilità di infezione, senza effetti evidenti sulla mortalità o sulla durata della degenza in ospedale. «In conclusione, da questa meta-analisi emerge che la somministrazione endovenosa di ferro è direttamente correlata a un aumento del rischio di infezione, che deve essere valutato rispetto al potenziale beneficio del trattamento dell’anemia. «Per ridurre l’incertezza che circonda questo particolare rischio, sono necessari studi ben progettati che utilizzino definizioni standardizzate di infezione» conclude Shah, precisando che 110 su 154 RCT avevano potenziali bias, il più delle volte attribuibili all’insufficiente applicazione del disegno in cieco dei partecipanti, del personale dello studio o dei valutatori dei risultati. E in un editoriale di commento Deborah Rund del Dipartimento di ematologia alla Hebrew University-Hadassah Medical Organization di Gerusalemme, scrive: «Questo studio tenta di rispondere alla domanda se il ferro endovena aumenti il rischio di infezione con lo strumento della meta-analisi di grandi quantità di dati, molti dei quali tuttavia, secondo gli autori, erano potenzialmente distorti. Il rapporto tra infezione e ferro endovena resta quindi da chiarire, anche se, per il momento, i medici dovrebbero evitare la somministrazione di ferro endovena nelle infezioni acute».

JAMA 2021. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2021.33935
http://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2021.33935
JAMA 2021. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2021.34453
http://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2021.34453

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