Scompenso cardiaco, le cellule staminali possono migliorare gli esiti

Studi preclinici suggeriscono che le cellule staminali mesenchimali hanno effetti antinfiammatori e sono proangiogenici, nel senso che promuovono il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF)

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Una terapia con cellule staminali mesenchimali è in grado di ridurre del 65% il rischio di infarto o ictus nelle persone con scompenso cardiaco, quando utilizzata in aggiunta alle cure standard, secondo uno studio presentato nell’edizione 2021 delle Scientific Sessions dell’American Heart Association. «Studi preclinici suggeriscono che le cellule staminali mesenchimali hanno effetti antinfiammatori e sono proangiogenici, nel senso che promuovono il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF). L’idea alla base del loro utilizzo nello scompenso è che potrebbero ridurre l’infiammazione, ripristinare la funzione capillare nel muscolo cardiaco e ridurre la disfunzione endoteliale» spiega Emerson Perin, del Texas Heart Institute di Houston, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno studiato 537 persone con scompenso cardiaco di classe II e III della NY Heart Association (NYHA), randomizzandoli a ricevere una iniezione di cellule staminali mesenchimali, prodotto da Mesoblast, nel muscolo cardiaco, oppure una procedura placebo e dimettendoli poi il giorno successivo. Tutti i pazienti sono stati seguiti per 30 mesi. Dall’analisi è emerso che il trattamento con cellule staminali ha ridotto l’infarto e gli ictus non fatali del 65% e ha fatto diminuire anche la morte per cause cardiovascolari. Tuttavia, i risultati hanno mostrato che la procedura non ha ridotto i ricoveri. Il trattamento ha avuto i suoi effetti più marcati in un particolare gruppo di pazienti, ovvero quelli con infiammazione elevata che soddisfacevano i criteri per la classe II NYHA per l’insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF), nei quali il decesso per cause cardiovascolari si è ridotto dell’80%. «Per la prima volta, il noto meccanismo d’azione antinfiammatorio delle cellule staminali mesenchimali può essere collegato, con un rapporto di causa ed effetto, a un beneficio nell’insufficienza cardiaca. Le cellule staminali hanno agito localmente nel cuore e hanno aiutato anche i vasi sanguigni in tutto il corpo» conclude Perin.

AHA Newsroom
https://newsroom.heart.org/news/stem-cell-therapy-for-heart-failure-reduced-major-cv-events-and-death-not-hospitalization?preview=e40f

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