Ansia e stress da pandemia negli operatori ospedalieri, uno studio fa il punto sui fattori protettivi

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La coerenza percepita, ovvero la sensazione che la vita abbia un significato e le sfide possano essere classificate in modo comprensibile, ha un ruolo importante come fattore protettivo contro lo stress e l’ansia da pandemia in medici, personale infermieristico, assistenti tecnici e operatori pastorali (ovvero persone che si occupano del sostegno non clinico ai pazienti ricoverati) negli ospedali, secondo uno studio pubblicato su PLOS ONE. Lo studio si basa su un ampio sondaggio online condotto presso gli ospedali universitari di Bonn, Erlangen, Ulm, Dresda e Colonia, e molti altri in Germania durante la prima ondata della pandemia di COVID-19. «Oltre a medici e personale infermieristico, abbiamo incluso due gruppi che finora sono stati trascurati nella discussione, ovvero gli operatori pastorali negli ospedali e i numerosi dipendenti medici e tecnici» spiega Franziska Geiser, dell’ospedale universitario di Bonn, che ha guidato il gruppo di lavoro.

I ricercatori hanno valutato più di 4.300 questionari completati. È stato chiesto ai partecipanti di dichiarare, tra le altre cose, quanto si sentissero stressati dal loro lavoro al momento e prima del sondaggio, e con quale frequenza soffrissero di sintomi di depressione e ansia. Sono state inoltre raccolte informazioni su tre possibili “fattori di resilienza”, presunti protettori dalle conseguenze mentali dello stress, ovvero supporto sociale, religiosità e senso di coerenza. Ebbene, più del 20% degli intervistati ha dichiarato di avere sintomi di depressione o ansia in misura tale da richiedere un trattamento. «I valori osservati sono più alti rispetto a studi precedenti effettuati tra medici e personale infermieristico, quindi possiamo presumere che ci sia stato un aumento durante la pandemia. Tuttavia, durante i periodi normali, medici e infermieri mostrano uno stress mentale maggiore rispetto al resto della popolazione, mentre nel nostro sondaggio avevano in realtà valori di ansia più bassi durante la pandemia. Questo naturalmente ci rende curiosi sui possibili fattori protettivi» afferma Geiser. Gli esperti hanno notato che tra questi potenziali fattori spicca in particolare il senso di coerenza, che si riferisce alla misura in cui la vita è percepita come comprensibile, significativa e gestibile. Più pronunciato è stato il senso di coerenza tra gli operatori, meno frequenti sono stati i sintomi mentali, anche se lo studio non può definire una causalità. In particolare, gli operatori pastorali hanno mostrato il senso di coerenza più pronunciato e i minori sintomi di ansia e depressione.

PLOS ONE 2021. Doi: 10.1371/journal.pone.0255211
https://doi.org/10.1371/journal.pone.0255211

 

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