Carboneum sulphuratum, profilo e azione

Il solfuro di carbonio è un solvente, la sperimentazione e l’osservazione clinica evidenziano il tropismo del medicinale verso il sistema nervoso centrale, il sangue, la pelle e le mucose

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Il solfuro di carbonio è un solvente utilizzato in svariati campi e modi: nell’industria per la vulcanizzazione della gomma e la produzione della viscosa, in profumeria per la separazione delle essenze, in tintoria come sgrassante e nell’agricoltura come pesticida. Si presenta come un liquido trasparente incolore, volatile, insolubile nell’acqua e miscibile con l’alcol. L’azione tossica è dovuta alla sua solubilità nei lipidi, che lo rende particolarmente affine ai tessuti ricchi in composti lipidici come il midollo osseo, le corticosurrenali, il sistema nervoso. L’intossicazione acuta si evidenzia con l’ebbrezza tiocarboniosa che provoca uno stato di agitazione psicomotoria accompagnata da turbe dispeptiche e può arrivare fino a uno stato di sonnolenza e al coma. La sperimentazione e l’osservazione clinica evidenziano il tropismo del medicinale verso il sistema nervoso centrale, il sangue, la pelle e le mucose.

Principali indicazioni


Carboneum sulphuratum esplica la sua azione curativa principalmente a livello di stati confusionali, turbe neurosensoriali e parestesie che dipendono da intossicazioni di tipo alimentare, come l’alcol e l’ingestione di pesci tossici, o di tipo accidentale come l’intossicazione da piombo. Può essere utile nelle polinevriti di origine alcolica, metabolica (diabete), iatrogena. Infine trova una sua valida indicazione nella cura della nevralgia cervicobrachiale con ipoestesia dell’arto superiore, nella sciatica cronica con acroparestesie, nelle parestesie e disestesie della zona del nervo femorocutaneo, nelle neurodermatiti e nelle sindromi menieriformi.

Caratteristiche del malato


Individuo emaciato, anemico, dall’aspetto malaticcio, molto indebolito e freddoloso che non sopporta il caldo, soffre di polinevrite, spesso causata da alcol.

Sintomi caratteristici e modalità


Nevralgie parossistiche, di breve durata, che scompaiono e ricompaiono all’improvviso; indolenzimento e pesantezza degli arti; parestesie localizzate, ipoestesia del dorso delle mani, dei piedi, delle braccia; debolezza lombare, peso dorsale e interscapolare; cefalee violente con la sensazione di avere la testa confusa, turbe visive, acufeni. Peggioramento col calore, il clima caldo e umido, con il minimo movimento e camminando, con le correnti di aria fredda, con il vino; miglioramento all’aria aperta e con la pressione.

Posologia


Per le nevralgie e le parestesie di lieve entità è utile prescrivere cinque granuli ad una diluizione da 5 a 7 CH, due volte al giorno, diradando in base al miglioramento. Se l’intensità dei sintomi lo richiede o se sono accompagnati da turbe comportamentali o psichiche, è utile prescrivere diluizioni alla 15 o 30 CH.

Il simile cura il simile


La sperimentazione patogenetica e l’osservazione clinica permettono di attribuire al potere farmacodinamico di carboneum sulphuratum un obiettivo principale. Infatti la sfera più colpita dall’azione del rimedio è quella neuropsichica, conseguentemente il sistema nervoso centrale, con stati di eccitazione cerebrale caratterizzati da loquacità, insonnia ed eccitazione, a cui segue uno stato depressivo accompagnato da turbe neurosensoriali, turbe sensitivo motorie deficitarie quali paresi e disestesie. L’azione del rimedio provoca anche se in minor grado vari tipi di eruzioni cutanee pruriginose, secche e trasudanti, e a livello mucoso secrezioni irritanti e purulente.

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