Iperpigmentazione: come trattare le macchie della cute

Sono le macchie brune che, dopo una prolungata esposizione solare nei mesi estivi e con l'età, tendono a intensificarsi e a diventare un inestetismo fastidioso.

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Appaiono in varie zone del viso e del corpo, specie dopo l’estate e contribuiscono a rendere disomogenea la colorazione della pelle fino a creare delle discromie cutanee molto evidenti. Sono le macchie brune che, dopo una prolungata esposizione solare nei mesi estivi e con l’età, tendono a intensificarsi  e a diventare un inestetismo fastidioso. Nel caso di una produzione eccessiva di queste macchie si parla di iperpigmentazione.
Si tratta di un fenomeno che colpisce soprattutto le zone della pelle più esposte alla luce solare come viso (nelle aree più sensibili come fronte, contorno labbra,aree laterali), mani, braccia e a soffrirne di più sono le donne dai 20 ai 60 anni (circa il 54 per cento secondo una recente indagine) dove viene prodotta una quantità più elevata di melanina dovuta al fatto che le cellule (i melanociti)  si sentono attaccate, per esempio, dai raggi ultravioletti e quindi si attivano per difendere l’epidermide.
Le cause principali dell’iperpigmentazione sono due: l’esposizione solare e l’invecchiamento ma le macchie scure (dal marrone al nero) possono insorgere anche per altri fattori:

  • squilibri ormonali

  • gravidanza, menopausa

  • pillola anticoncezionale

  • la presenza di malattie autoimmuni  (ovaio policistico, diabete, ipertiroidismo)

  • o della pelle (acne, psoriasi ed eczema)

  • carenze di Vitamine (A,C,E)

  • eccesso di alcool

  • abitudine al fumo.

L’iperpigmentazione va comunque sempre sottoposta a visita dermatologica al fine di escludere che le macchie siano di altra natura (nei o tumori) e per avere la giusta indicazione per trattarle con cosmetici depigmentanti o tecniche esfolianti e di peeling.

Come prevenire la formazione delle macchie

Se a scatenare il fenomeno dell’iperpigmentazione  è l’eccessiva esposizione ai raggi del sole va detto che è possibile prevenirla limitando l’esposizione e indossando indumenti che proteggono la pelle, utilizzando antisole contro i raggi UVA e UVB, non fumare o bere alcolici e consumare molta frutta e verdura.
L’altro fattore scatenante dell’iperpigmentazione è l’invecchiamento cutaneo che crea un accumulo di di cellule cornee. Le cellule, infatti, si rinnovano ogni 30/40 giorni eliminando le cellule superficiali (morte) lasciando inalterato lo spessore della pelle. Quando a causa dell’età questo rinnovamento diminuisce fino a ridursi notevolmente in alcune zone, si formano agglomerati di cellule vecchie dando origine alle macchie senescenti che sono più spesse e ruvide e sono dovute all’accumulo di cheratina. Per questo nei mesi autunnali e invernali  è opportuno rafforzare l’epidermide con cosmetici a base, per esempio, di fosfolipidi e glucosamina che rinforzano la membrana delle cellule stimolando la formazione di acido ialuronico e collagene.
Va ricordato anche di non utilizzare prodotti foto sensibilizzanti come profumi o creme al bergamotto o che impiegano foglie di geranio o prodotti di make up non adatti all’uso sotto il sole  poiché esponendosi ai raggi UV si accentua la produzione di macchie.

Depigmentanti e trattamenti esfolianti

Per trattare l’iperpigmentazione ci sono vari metodi ma tutti vanno consigliati dal dermatologo. A partire dai depigmentanti, composti che schiariscono le macchie brune ma che possono avere, a volte, un effetto temporaneo e non del tutto innocui come l’idrochinone, elemento oggi bandito per la sua tossicità e sostituito dall’Arbutina, una sostanza naturale ottenuta dall’estrazione dell’uva ursina  o dal metilgentisato dall’estratto di radice di genziana.
Per quanto riguarda i trattamenti  contro l’iperpigmentazione, il dermatologo Antonino Di Pietro, dermatologo specialista e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, sottolinea che si possono impiegare sostanze leviganti come gli idrossiacidi e i retinoidi che favoriscono il ricambio cellulare mentre fra gli schiarenti ci sono anche l’acido cogico (usato a concentrazioni fra l’1 e il 3%), l’acido azelaico, prodotto in natura da un lievito responsabile della Pytiriasis Versicolor o anche una combinazione di acido lipoico, ascorbico, glucosammina, glutatione. Proprietà schiarenti sono state attribuite anche all’acido octadecenedioico o anche ai polifenoli, ai flavonoidi e agli estratti di liquerizia o al resveratrolo ma nessuno di questi attivi ha effetti definitivi.
Fra i trattamenti estetici per contrastare l’iperpigmentazione ci sono anche i trattamenti peeling chimici e con apparati laser. Il trattamento laser è ideale poiché permette di asportare le cellule morte riportando la cute a uno spessore più sottile, con un effetto ringiovanente. Ovviamente prima di sottoporsi a trattamenti di questo tipo è necessario un controllo sui capillari, una verifica della presenza di couperose, va posta attenzione se la cute è soggetta con frequenza a dermatiti o se può diventare facilmente edematosa, ecc. Va sottolineato però che i trattamenti anti pigmentanti di tipo peeling o laser andrebbero effettuati in autunno e inverno, quando la potenza dei raggi solari è meno intensa e quindi la pelle può  ricompattarsi e rimarginarsi senza problemi.

Fonte Dica 33

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