Antibiotico naturale dalla radice della Ratania contro batteri resistenti

La Ratania possiede una radice con proprietà antinfiammatorie, antiemorragiche e antimicrobiche, e viene usata contro i disturbi di stomaco, infiammazioni orofaringee e perdita di sangue

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La colonizzazione batterica di specifici distretti del corpo umano costituisce ciò che viene definito il “microbioma umano”. Tra le specie microbiche simbiotiche è possibile riconoscere lo Staphylococcus aureus (S. aureus), un batterio Gram-positivo comunemente presente nella pelle, nelle ghiandole cutanee e nelle mucose di individui sani, poiché un organismo commensale è generalmente innocuo per l’ospite. Tuttavia, possiede un alto potenziale patogeno grazie ad un vasto repertorio di fattori di virulenza, produce infatti una grande varietà di tossine, tra cui quelle che provocano la caratteristica sindrome da shock tossico, in grado di innescare una risposta immunitaria anormale. Inoltre, la superficie di questo microrganismo è costellata da oltre 20 proteine, come le adesine che mediano l’adesione e l’invasione del patogeno alle cellule ospiti. La pericolosità dello S. aureus è caratterizzata anche dalla presenza di una capsula esterna di natura polisaccaridica che gli consente di sfuggire all’azione fagocitica delle cellule immunitarie; questa capacità è supportata anche dalla presenza di una serie di enzimi grazie ai quali il batterio può eludere la risposta immunitaria innata e adattativa dell’ospite, favorendo così l’invasione dei tessuti. Un ulteriore meccanismo di invasione è costituito dalla produzione di un biofilm, ovvero una matrice polisaccaridica che funge da barriera proteggendosi sia dal sistema immunitario sia dall’azione degli antibiotici, favorendo così la persistenza nell’ospite. Inoltre, in ambito clinico, questo patogeno è temuto per la sua resistenza alla meticillina, il quale rende le infezioni correlate estremamente difficili da trattare. I ceppi di resistenti alla meticillina sono spesso resistenti ad altre classi di antibiotici, inclusi chinoloni, aminoglicosidi e macrolidi.

Radice con proprietà antinfiammatorie, antiemorragiche e antimicrobiche

A tal proposito, Krameria lappacea (Dombey) Burdet & B. B. Simpson; (sinonimo di K. triandraRuiz et Pavon), una pianta emiparassitica, originaria delle montagne andine della Bolivia e del Perù, è dotata di notevoli effetti benefici sulla salute umana. La ratania, tradizionalmente usata come rimedio, principalmente per il trattamento dei disturbi gastrointestinali, possiede una radice con proprietà antinfiammatorie, antiemorragiche e antimicrobiche che hanno favorito l’uso popolare in caso di disturbi di stomaco, infiammazioni orofaringee ed eccessiva perdita di sangue. I dati di un recentissimo studio, tutto italiano, che riporta l’attività antibatterica dell’estratto di radice contro S. aureus, incoraggiano a esplorare ulteriormente la sua capacità di prevenire l’infezione e l’invasione da parte di batteri meticillina-resistenti. È stato dimostrato che l’estratto di radice di ratania ha contrastato efficacemente la crescita di tutti i ceppi testati. Oltre all’attività di inibizione della crescita, l’estratto ha indotto la morte batterica ed ha avuto una straordinaria capacità di inibire la formazione del biofilm nonché di sradicarlo. L’efficacia è stata evidenziata sia nei ceppi standard che in quelli meticillina-resistenti. Alla luce di tali considerazioni, la ratania potrebbe rappresentare uno strumento per la sintesi di nuovi antibiotici utili a contrastare lo S. aureus.

Bibliografia

Antibiotics (Basel). 2021 Apr 13;10(4):428.

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