Covid-19, presentazione dermatologica associata all’infezione. Lo studio

tagmedicina,Covid-19
- Adv -

Secondo una lettera di ricerca pubblicata su Jama Dermatology, in un adolescente che aveva presentato sintomi lievi di Covid-19 si è presentato un nuovo tipo di eruzione mucocutanea associata alla malattia. «Il ragazzo, di 17 anni, è arrivato al pronto soccorso dopo tre giorni di dolore alla bocca ed erosioni del pene non dolorose e, dopo numerosi test, gli è stata diagnosticata un’eruzione mucocutanea infettiva reattiva (Rime) associata a Sars-CoV-2» spiega Zachary Holcomb, del Boston Children’s Hospital, primo firmatario della lettera.

Il paziente aveva manifestato anosmia ed ageusia transitorie, che si erano risolte una settimana prima. Non ha riferito febbre, tosse, dispnea, rinorrea o sintomi gastrointestinali, ma è risultato positivo per Sars-CoV-2. I segni vitali del paziente erano normali e un esame fisico ha rivelato erosioni superficiali delle labbra e del palato duro, erosioni eritematose circonferenziali del glande periuretrale e cinque piccole vescicole sul tronco e sulle estremità superiori. I valori di laboratorio erano normali, se si eccettua una lieve linfopenia assoluta e livelli leggermente elevati di creatinina e proteina C reattiva. Il paziente è risultato positivo per Sars-CoV-2 tramite test Pcr, ma negativo per Mycoplasma pneumoniae, adenovirus, Chlamydophila pneumoniae, metapneumovirus umano, influenza A e B, parainfluenza da 1 a 4, rinovirus e virus respiratorio sinciziale. Pertanto, al paziente è stata diagnosticata un’eruzione mucocutanea infettiva reattiva associata a Sars-CoV-2. Dopo tre giorni di peggioramento del dolore orale, al paziente sono stati prescritti 60 mg di prednisone orale una volta al giorno per quattro giorni, con miglioramento dei sintomi. La mucosite orale si è ripresentata tre mesi dopo e al paziente sono stati prescritti 80 mg di prednisone orale al giorno per sei giorni. Secondo gli esperti questa è un’entità distinta da altre eruzioni mucocutanee con prognosi e algoritmi di trattamento sostanzialmente diversi. Lo scarso coinvolgimento cutaneo e la mancanza di lesioni scure la distinguono dalla sindrome di Stevens-Johnson e dall’eritema multiforme, che sono stati associati in alcuni casi a Sars-CoV-2. Si differenzia anche dalla sindrome infiammatoria multi-sistemica nei bambini (MIS-C), che è caratterizzata da coinvolgimento mucocutaneo, sintomi sistemici e marcatori infiammatori sistemici molto elevati.

JAMA Dermatology 2021. Doi: 10.1001/jamadermatol.2021.0385
http://doi.org/10.1001/jamadermatol.2021.0385

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui