La dieta della gestante può influenzare il peso della prole

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Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition suggerisce che la dieta della gestante può avere un impatto a lungo termine sul peso del bambino. Spiega la coautrice Carmen Monthé-Drèze, neonatologa della Newborn Intensive Care Unit (NICU) al Brigham and Women Hospital di Boston: «A oggi gli studi che collegano l’alimentazione materna in gravidanza alla crescita dei figli si sono focalizzati sul periodo neonatale e della prima infanzia, mentre i dati che si estendono all’infanzia sono scarsi».

E per chiarire le modifiche dell’accrescimento che dall’infanzia all’adolescenza vengono influenzate dalla nutrizione in gravidanza, gli autori hanno verificato l’esistenza di periodi tra la nascita e l’adolescenza in cui l’aumento di peso è più suscettibile agli effetti dell’alimentazione durante la gestazione. A tale scopo sono stati analizzati i dati di 1.459 coppie madre-figlio partecipanti al Project Viva, uno studio di coorte in corso sulla salute materna e infantile e coordinato dall’Harvard Pilgrim Health Care Institute di Boston. «I dati dietetici sono stati raccolti tramite questionari con compilati in gravidanza dalle future mamme» chiarisce Monthé-Drèze, che assieme ai colleghi ha calcolato tre parametri: l’indice dietetico infiammatorio (DII®), il punteggio della dieta mediterranea e l’indice di alimentazione sana alternativa in gravidanza. «Dopo la nascita, il peso e l’altezza della prole sono stati misurati più volte tra la nascita e l’adolescenza. Da questi dati è stato calcolato l’indice di massa corporea (BMI)» scrivono gli autori. E i risultati ottenuti suggeriscono che una dieta in gravidanza con un elevato potenziale infiammatorio si associa a tassi di crescita del BMI più rapidi nei bambini tra i tre ei dieci anni di età. Ma non solo: la minore aderenza in gestazione a una dieta mediterranea correla strettamente con un BMI più elevate nell’adolescenza. «È opportuno che gli operatori sanitari prestino particolare attenzione ai bambini ad alto rischio di sovrappeso in base alle abitudini alimentari della madre in gravidanza, incoraggiando scelte alimentari sane per limitare l’incremento ponderale nell’infanzia e adolescenza» conclude Monthé-Drèze.

Am J Clinical Nutrition 2021. Doi: 10.1093/ajcn/nqaa398
https://doi.org/10.1093/ajcn/nqaa398

 

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