Allergie alimentari, emergono differenze nel microbioma fecale. Possibile ruolo patogenetico dei germi

tagmedicina,allergie
- Adv -

Un articolo pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, svolto su coppie di gemelli con e senza allergie alimentari e firmato dai ricercatori dell’Università di Chicago in collaborazione con la Stanford University, suggerisce il ruolo patogenetico di differenti popolazioni di germi intestinali. «Lo studio nasce da precedenti ricerche sul microbiota fecale nei neonati: trapiantando microbi fecali da neonati sani e allergici al cibo a topi privi di germi è emerso che il microbiota infantile sano era protettivo contro lo sviluppo di allergie alimentari» spiega Cathryn Nagler, immunologa al Dipartimento di patologia dell’Università di Chicago e coautrice dello studio, che assieme ai colleghi ha analizzato la popolazione microbica presente nei campioni fecali di coppie di gemelli.

«Procedendo in questo modo abbiamo avuto il vantaggio di esaminare individui geneticamente identici cresciuti nello stesso ambiente, il che ci ha permesso di studiare l’influenza di fattori genetici e ambientali sulle allergie alimentari» scrivono i ricercatori, che hanno identificato 64 serie distinte di specie batteriche che distinguono i gemelli sani da quelli allergici. La maggior parte di questi germi, più o meno abbondanti nei diversi campioni di microbiota, appartenevano alla classe Clostridia, nota per il ruolo protettivo dalle allergie alimentari emerso in studi precedenti. Inoltre nei gemelli sani è stata osservata una particolare rilevanza della via metabolica del diacilglicerolo nonché la presenza due batteri specifici: Phascolarctobacterium faecium e Ruminococccus bromii. «Servono ulteriori studi per analizzare i ruoli specifici di questi batteri nelle allergie alimentari; per esempio, R. bromii svolge un ruolo chiave nella degradazione dell’amido alimentare resistente alla digestione» riprende Nagler, che nel prossimo futuro intende approfondire il modo in cui l’integrazione alimentare con amido resistente possa da un lato influenzare la presenza di R. bromii nel microbioma fecale e dall’altro aumentare o meno la risposta all’immunoterapia orale, l’unico trattamento attualmente disponibile contro le allergie alimentari.

Journal of Clinical Investigation 2021. Doi: 10.1172/JCI141935
http://doi.org/10.1172/JCI141935

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui