Hiv, identificato gruppo di persone con infezione controllata. Possibile via per la cura

«L'analisi approfondita della pandemia di HIV nel suo epicentro nel bacino del Congo è stata ostacolata da 40 anni di disordini politici e dalla mancanza di infrastrutture sanitarie pubbliche. In recenti studi di sorveglianza abbiamo scoperto che la prevalenza dell'HIV a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo ha superato di gran lunga le stime precedenti, arrivando all'11%»

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Secondo uno studio pubblicato su Lancet EbioMedicine, nella Repubblica Democratica del Congo sono presenti in percentuale elevata persone positive agli anticorpi Hiv, ma che, nonostante non siano trattate con farmaci antiretrovirali, hanno una carica virale bassa o non rilevabile. Persone con questa presentazione dell’infezione, chiamate “Elite controller” sono solitamente molto rare, nel mondo infatti la loro prevalenza si attesta intorno allo 0,1-2%. Ma in Congo questa arriva al 2,7-4,3%.

«L’analisi approfondita della pandemia di HIV nel suo epicentro nel bacino del Congo è stata ostacolata da 40 anni di disordini politici e dalla mancanza di infrastrutture sanitarie pubbliche. In recenti studi di sorveglianza abbiamo scoperto che la prevalenza dell’HIV a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo ha superato di gran lunga le stime precedenti, arrivando all’11%» spiega Thomas Quinn, del Johns Hopkins Center for Global Health, e della Hiv/Aids Research Section del NIAID, co-autore dello studio. Più di 10.000 residenti sono stati sottoposti a test rapidi Abbott ARCHITECT HIV Ag/Ab Combo, e quelli che sono risultati positivi (1.968) hanno ricevuto una misurazione della carica virale tramite Abbott RealTime HIV-1. La caratterizzazione di follow-up dei campioni è stata eseguita con test di carica virale di produttori alternativi, Pcr per ricerca di ulteriori virus trasmissibili attraverso il sangue, sequenziamento di nuova generazione e Western blot per l’Hiv. Ebbene, gli esperti hanno identificato una coorte significativa di 429 individui positivi agli anticorpi Hiv e negativi per quanto riguardava la carica virale. La spettroscopia di massa ha rilevato inaspettatamente la presenza di farmaci antivirali 3TC in circa il 60% delle persone testate, e risultati Western blot negativi hanno indicato una sierologia falsa positiva nel 12% dei casi. Gli autori stimano che tra i restanti positivi, il 2,7-4,3% siano potenziali elite controller. Per meglio confermare la situazione, gli autori hanno anche analizzato campioni raccolti in anni precedenti, quando i farmaci antiretrovirali non erano disponibili, e hanno riscontrato tendenze analogamente elevate. «La comunità globale dei ricercatori ha molto lavoro da fare, ma sfruttare quello che abbiamo appreso da questo studio e condividerlo con altri ricercatori ci avvicina a nuovi trattamenti che potrebbero eliminare l’Hiv» concludono i ricercatori.

Lancet EbioMedicine 2021. Doi: 10.1016/j.ebiom.2021.103258
https://doi.org/10.1016/j.ebiom.2021.103258

 

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