Un test della camminata potrebbe semplificare la diagnosi di demenza

«Abbiamo prove di lunga data che dimostrano che i problemi cognitivi, come la scarsa memoria e la disfunzione esecutiva, possono essere predittori di demenza. Ora stiamo vedendo che le prestazioni motorie, in particolare il modo in cui si cammina, possono aiutare a diagnosticare diversi tipi di condizioni neurodegenerative»

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Secondo uno studio pubblicato su Alzheimer’s & Dementia, i diversi schemi di camminata degli anziani potrebbero permettere di diagnosticare in modo più accurato diversi tipi di demenza, e identificare la malattia di Alzheimer. «Abbiamo prove di lunga data che dimostrano che i problemi cognitivi, come la scarsa memoria e la disfunzione esecutiva, possono essere predittori di demenza. Ora stiamo vedendo che le prestazioni motorie, in particolare il modo in cui si cammina, possono aiutare a diagnosticare diversi tipi di condizioni neurodegenerative» spiega Manuel Montero-Odasso, del Lawson Health Research Institute e della Western University, autore senior del lavoro.

I ricercatori hanno confrontato i disturbi dell’andatura in circa 500 persone con deterioramento cognitivo soggettivo, morbo di Parkinson, deterioramento cognitivo lieve, morbo di Alzheimer, demenza da corpi di Lewy e demenza fronto-temporale, e in controlli sani dal punto di vista cognitivo. Hanno quindi identificato diversi schemi di camminata, considerando ritmo, andatura, variabilità e controllo posturale. Solo un’elevata variabilità dell’andatura, ovvero le fluttuazioni da passo a passo della distanza e del tempo nella camminata, è stata associata a prestazioni cognitive inferiori, e ha identificato la malattia di Alzheimer con una precisione del 70%. «Questa è la prima prova forte che mostra che la variabilità dell’andatura è un marcatore importante per i processi che avvengono in aree del cervello che sono collegate sia al deterioramento cognitivo che al controllo motorio» spiegano gli esperti. «Bisogna ricordare che quando si verifica una disfunzione cognitivo-corticale, la capacità della persona di svolgere più attività contemporaneamente, come parlare mentre si cammina o tagliare le verdure mentre si parla con un familiare, viene influenzata» proseguono. Considerare la variabilità dell’andatura come marcatore motorio del declino cognitivo e di altri tipi di patologie potrebbe consentire di utilizzare la valutazione della camminata come test clinico, anche tramite l’uso di dispositivi tecnologici indossabili. «Possiamo paragonare la variabilità dell’andatura a un’aritmia. Gli operatori sanitari potrebbero misurarla con questo indicatore in modo simile a come si valuta il ritmo cardiaco con gli elettrocardiogrammi» conclude Montero-Odasso.

Alzheimer’s&Dementia2021.Doi:10.1002/alz.12298
https://doi.org/10.1002/alz.12298

 

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