Il loro nome ne indica la funzione, ossia integrare l’alimentazione che, per tanti motivi, può essere carente di qualche nutriente. Con il termine integratore spesso si intende anche il nutraceutico, ossia un nutriente che ha azioni simili a quelle farmaceutiche, ossia curative.
La Direttiva CE 2002/46/CE definisce gli integratori come “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.
Per le loro proprietà nutrizionali, vanno assunti entro limiti di sicurezza (upper safe level: UL), tenendo conto delle RDA (recommended dietary allowances). In commercio sono presenti in formulazioni e dosaggi di vario tipo, creati appositamente per coprire o mantenere i fabbisogni di individui in determinati stati carenziali, o in caso di aumentate perdite (malassorbimento, gravidanza, eccessivo sforzo fisico, anzianità, infortuni, etc). Gli sportivi, ad esempio, soprattutto se praticanti allenamenti intensivi, possono incombere in numerose carenze nutrizionali, che vanno dalla perdita di proteine (per danno muscolare), a quelle di sali minerali (attraverso la sudorazione, soprattutto).
Frequenti, in questi soggetti, sono i casi anche di anemia sideropenica (o marziale) dovuta a microperdite di sangue attraverso le urine o le feci per sfaldamento della mucosa gastrointestinale (specie in seguito a sforzi intensi e prolungati), oppure per malassorbimento, o per scarso apporto alimentare. In molti atleti si può assistere anche a riduzione dell’ematocrito dovuta ad emodiluizione, ossia ad un aumento del volume di liquidi intracellulari, che, tuttavia, può essere definita “ingannevole”, in quanto la quantità di emoglobina resta invariata. In caso di anemia da carenza di ferro (sideremia bassa, transferrina ematica alta) è necessaria l’integrazione di ferro attraverso integratori mirati, che, tuttavia, non sono tutti uguali; ci sono infatti, quelli combinati con Vit. C, oppure con acido folico, e quelli contenenti formulazioni diverse del minerale stesso, che possono essere più o meno tollerate da individuo ad individuo; per questo è sempre bene assumerli dietro consiglio medico o di una figura esperta (nutrizionista o farmacista).
Talvolta, tuttavia, gli stessi professionisti sanitari possono peccare di superficialità nella prescrizione di integratori, ponendo il paziente a rischio di comparsa di effetti indesiderati sottovalutati. Ebbene sì, pur essendo classificati come alimenti non sono scevri da effetti collaterali (sono sempre prodotti di sintesi). Per questo motivo è sempre bene leggere i foglietti illustrativi presenti nelle confezioni prima dell’assunzione ed effettuare degli esami ematici che ne giustifichino l’utilizzo. Generalmente, un’alimentazione equilibrata in un soggetto che compie moderata attività fisica è necessaria per coprire tutti i fabbisogni.