MALATTIE RARE: SINDROME DI BRUGADA

La morte cardiaca improvvisa è la manifestazione più tragica. Di solito si verifica in soggetti tra i 25 e i 50 anni ma può avvenire anche in età differenti

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La Sindrome di Brugada è una malattia cardiaca ereditaria, geneticamente trasmessa, caratterizzata da un malfunzionamento di una parte della membrana che riveste le cellule del cuore che, a sua volta, provoca delle modificazioni caratteristiche dell’elettrocardiogramma ed una predisposizione ad aritmie ventricolari maligne. Queste alterazioni non sono sempre presenti, ma possono variare nel tempo ed essere accentuate da alcuni farmaci o da alcune condizioni fisiche (come ad esempio la febbre). Oltre ad alterare l’elettrocardiogramma, il malfunzionamento della membrana cellulare provoca una suscettibilità alla comparsa di aritmie ventricolari maligne.

SINTOMATOLOGIA

I sintomi della Sindrome di Brugada sono causati dalle aritmie ventricolari.

Svenimenti. Sono provocati dalla contrazione rapida e non efficace dei ventricoli (tachicardie ventricolari e torsioni di punta) che solitamente dopo qualche secondo ritorna normale.

Morte cardiaca improvvisa. É la manifestazione più tragica, di solito si verifica in soggetti tra i 25 e i 50 anni ma può avvenire anche in età differenti. La morte cardiaca improvvisa è dovuta a un arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare. Casi di morte improvvisa a riposo o nel sonno sono frequenti. Nella maggior parte dei casi la perdita di coscienza è immediata, senza sintomi premonitori (per tali motivi i pazienti rischiano, cadendo, di subire dei traumi). I pazienti possono anche riferire palpitazioni o sensazione di mancamento.

TRATTAMENTO

Nei pazienti affetti da Sindrome di Brugada, si raccomanda di evitare l’esposizione alle situazioni che scatenano gli episodi aritmici. Si consiglia, inoltre, di evitare i farmaci (ad esempio Flecainide o Propafenone) che possono accentuare le alterazioni elettriche e favorire l’insorgere di aritmie ventricolari pericolose. Non vi sono farmaci in grado di prevenire con ragionevole efficacia le aritmie ventricolari potenzialmente causa di morte improvvisa. Pertanto, nei soggetti a più alto rischio (quelli con sintomi o resuscitati da un arresto cardiaco, quelli in cui uno studio elettrofisiologico ha dimostrato la possibilità di provocare aritmie ventricolari maligne), è indicato l’impianto di un defibrillatore automatico. Questi dispositivi controllano in continuo il ritmo cardiaco ed intervengono in caso di aritmie ventricolari sostenute pericolose per la vita.

(Fonte: www.materdomini.it)

 

Marchigiano di Fermo vive in Romagna dal settembre del 2000. Giornalista professionista dal 1991, ha lavorato in quotidiani di diverse regioni (Marche, Umbria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna) fino alla qualifica di caporedattore centrale. Tra le sue esperienze anche l'assunzione, quale esperto per l'informazione, presso l'ufficio di Gabinetto del presidente del Consiglio regionale delle Marche dott. Alighiero Nuciari nei primi anni 90 e quelle radiofoniche presso alcune emittenti private sempre delle Marche.

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