Coronavirus, l’ambiente familiare è un importante luogo di trasmissione dell’infezione

«Gli ambienti interni affollati, come quelli familiari, con contatti e conversazioni ravvicinate e prolungate, sono luoghi ad alto rischio di trasmissione della sindrome respiratoria acuta grave da Coronavirus, che si diffonde attraverso il contatto diretto o indiretto tramite goccioline respiratorie infette»

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Fino a quando gli individui con infezioni da Coronavirus sospette o confermate verranno indirizzati all’isolamento domiciliare, le famiglie resteranno un luogo significativo per la trasmissione dell’infezione. Queste, almeno, sono le conclusioni di una metanalisi pubblicata su Jama Network Open, primo firmatario Zachary Madewell del Dipartimento di Biostatistica, Università della Florida, Gainesville. «Gli ambienti interni affollati, come quelli familiari, con contatti e conversazioni ravvicinate e prolungate, sono luoghi ad alto rischio di trasmissione della sindrome respiratoria acuta grave da Coronavirus, che si diffonde attraverso il contatto diretto o indiretto tramite goccioline respiratorie infette» scrivono gli autori, che hanno voluto stimare il tasso di trasmissibilità secondaria dell’infezione nelle famiglie.

La metanalisi è stata condotta includendo gli articoli con dati originali sulla stima del tasso di trasmissibilità domestica ed escludendo i case report centrati su singole famiglie e gli studi su contatti stretti che non riportavano la trasmissibilità tra i membri del nucleo familiare. A conti fatti sono stati identificati 54 studi con 77.758 partecipanti che hanno segnalato una trasmissione secondaria domestica. «Il tasso stimato è stato del 16,6%, superiore a quello di Sars-CoV e Mers-CoV, stimati rispettivamente nel 7,5% e nel 4,7%» riprende l’autore, aggiungendo che la percentuale di trasmissibilità all’interno del nucleo familiare aumenta al 18% in presenza di casi indice sintomatici rispetto agli asintomatici (0,7%). Il tasso di trasmissione secondaria sale anche in caso di contatti con persone adulte (28,3%) rispetto a quelli con figli (16,8%). «Questi dati suggeriscono che le famiglie sono importanti luoghi di trasmissione. Servono ulteriori studi per verificare l’efficacia di strategie preventive quali l’uso sistematico delle mascherine a casa, una migliore ventilazione, l’isolamento volontario presso strutture esterne e la profilassi antivirale mirata» conclude Madewell.

Jama Network Open 2020. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.31756
http://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2020.31756

 

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