Il Natale e le famiglie orfane dei propri figli

Figli , I genitori che hanno perso un bambino potrebbero faticare ad accettare di festeggiare e potrebbero comparire alterazioni dell’umore legate alla sofferenza della perdita che il Natale elicita.

tagmedicina, figli
- Adv -

Chi ha perso un figlio lo sa, il Natale è una di quelle feste che fa emergere tutta la mancanza per il proprio figlio perduto. Anche se si cerca di non appesantire il clima delle festività con il proprio dolore, esso potrebbe esplodere e sopraffarci. La mancanza ed il senso di perdita, infatti, potrebbe aumentare proprio per via di ciò che il Natale rappresenta: una festa che ci porta a celebrare la famiglia. I genitori che hanno perso un bambino potrebbero faticare ad accettare di festeggiare e potrebbero comparire alterazioni dell’umore legate alla sofferenza della perdita che il Natale elicita. E’ sbagliato pensare che dopo tanti anni quei genitori non ricordino più il figlio perduto e può bastare un nonnulla per far riemergere tristezza e angoscia. Che cosa si può fare per aiutare queste famiglie durante le feste? Si può, innanzitutto cercare di non squalificare il dolore con frasi del tipo “ Ma come, soffri ancora dopo tutto questo tempo?”. Spesso la famiglia può avere voglia di ricordare, di richiamare alla memoria il proprio figlio perduto e questo non ci deve spaventare. Potrebbe bastare semplicemente stare ad ascoltare in silenzio, senza bisogno di consolare ma accogliendo il dolore e lasciandolo fluire. Così come è arrivato, se il lutto è stato elaborato in modo funzionale, se ne andrà. Se invece si dovesse vedere un cambiamento sostanziale nell’umore dei membri della famiglia che perdura anche settimane dopo le festività, si può pensare di contattare uno psicologo formato e competente sul lutto per una consulenza. Un approccio accogliente e non giudicante da parte di chi frequenta questi genitori è sempre un buon modo di relazionarsi con loro e con il loro dolore. La morte di un bambino elicita sempre, una certa sofferenza anche in chi ascolta in quanto non è pensabile in un’ottica naturale del ciclo della vita. Non si deve, però, avere paura di parlarne se si sente il bisogno di farlo. Chi ci è affianco capirà o almeno ci proverà.

Specializzata in psicoterapia sistemico-relazionale, la Dott.ssa Negrini Licia ha conseguito la specializzazione presso l’Istituto di Psicoterapia Sistemico relazionale I.S.C.R.A di Modena ed è iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Emilia Romagna. Si è laureata presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna e svolge attività di libero professionista di Psicoterapia in ambito individuale, di coppia, familiare e di gruppo. E’ autrice di articoli di divulgazione scientifica on-line presso la rivista Tagmedicina. E’ specializzata nel sostegno alla coppia ed alle famiglie dopo la perdita di un figlio, aborto, interruzione volontaria di gravidanza, infertilità di coppia, lutto complesso e nuove gravidanze dopo una perdita. Si occupa inoltre di dipendenze patologiche tra cui le ludopatie, le nuove dipendenze da internet ed il gioco d’azzardo patologico. Lavora nella negoziazione dei conflitti familiari e per la genitorialità condivisa nella separazione. Lavora con gli adolescenti e le loro famiglie nelle difficoltà del cambiamento del ciclo vitale ed offre consulenza e supervisione agli insegnanti per prevenire il bullismo, le ludopatie, l’isolamento sociale e le problematiche legate all’adolescenza. Si occupa inoltre di disturbi neurodegenerativi della terza età per offrire consulenza e sostegno alle persone con Alzheimer e demenze ed alle loro famiglie per migliorare la qualità della vita ed il benessere percepito. Svolge training di stimolazione della memoria e prevenzione alle demenze.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui