Covid-19, test rapido non è così accurato come si pensava. Uno studio spiega perché

«Il test può fornire un grado sufficiente di accuratezza per la sorveglianza della popolazione, ma sarà necessaria la conferma di laboratorio dei risultati positivi se il test verrà utilizzato a scopo protettivo».

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L’accuratezza dell’AbC-19, un test anticorpale rapido per il Covid-19 effettuato tramite puntura del dito potrebbe essere molto inferiore a quanto suggerito in precedenza. Ecco quanto conclude uno studio pubblicato sul Bmj, da cui emerge che se il 10% delle persone testate fosse stato infetto, circa 1 positivo su 5 al test sarebbe un falso positivo. «Il test può fornire un grado sufficiente di accuratezza per la sorveglianza della popolazione, ma sarà necessaria la conferma di laboratorio dei risultati positivi se il test verrà utilizzato a scopo protettivo».

Il test rapido, che fornisce il risultato in 20 minuti senza necessità di ricorrere a un laboratorio analisi, è approvato nel Regno Unito e nell’Ue. Per verificarne l’efficacia un gruppo di ricercatori delle Università di Bristol, Cambridge e Warwick coordinati da David Wyllie, microbiologo di Public Health England, ha testato i campioni di sangue di 2.847 operatori del personale sanitario, vigili del fuoco e polizia nel giugno 2020. Di questi, 268 erano positivi già noti, mentre lo stato dei restanti 2.579 individui era sconosciuto. Altri 1.995 campioni di sangue pre-pandemia sono stati testati come noti negativi.

E a conti fatti gli autori hanno stimato che la specificità del test fosse del 97,9%, il che significa che il 2,1% delle persone non infette risulterebbe positiva. Ma non solo: secondo i calcoli dei ricercatori la sensibilità del test AbC-19 è dell’84,7% nelle persone con stato infettivo sconosciuto. «Ciò significa che il 15,3% delle persone con precedente infezione da Sars-CoV-2 sarebbe falsamente negativo» concludono gli autori. E in un editoriale di accompagnamento Mark Ponsford dell’Università di Cardiff afferma: «Lo studio, da cui emergono notevoli limitazioni del test anticorpale scelto dal governo britannico, suggerisce che è altamente improbabile che la sua specificità in un contesto di vita reale sia del 100%» aggiungendo che servono ulteriori studi per chiarire il rapporto tra livello di anticorpi circolanti e immunità al Covid. «La popolazione va infornata con messaggi chiari che un risultato positivo del test non fornisce prove di immunità. A parte una sorveglianza mirata a stimare il tasso di popolazione infettato, l’uso dell’AbC-19 in altri contesti potrebbe produrre danni considerevoli» conclude Ponsford.

BMJ 2020. Doi: 10.1136/bmj.m4262
https://www.bmj.com/content/371/bmj.m4262

 

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