Le cure per la disfunzione erettile

La disfunzione erettile colpisce ormai più di 4 milioni di italiani.

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Dedicheremo successivi blog a quelle che sono le cause e i percorsi diagnostici, ma nel blog di oggi ci dedichiamo essenzialmente a descrivere quali sono le terapie oggigiorno utilizzabili per la cura della disfunzione erettile.

Spesso il primo approccio può essere di tipo nutraceutico, esistono numerosi tonico-adattogeni o anche molecole liberatrici di ossido nitrico che possono essere utilizzate; tra tutte ricordiamo la arginina e la citrullina. Ottimi tonico-adattogeni sono la Maca delle Ande e il ginseng.

Il riferimento della terapia per la disfunzione erettile rimane senz’altro l’uso degli inibitori delle 5 fosfodiesterasi molecole in grado di inibire la distruzione dell’ossido nitrico, ossido nitrico responsabile dell’attivazione e del mantenimento della erezione. Tra i farmaci più conosciuti ricordiamo il Sildenafil il Tadalafil il Vardenafil che possono essere assunti con tempistiche diverse in base alla loro emivita.

Nel caso non ci sia risposta ai farmaci orali si può tentare la terapia topica ,ossia locale, con iniezioni di prostaglandine, nome commerciale Caverject, o l’inserimento di prostaglandine nell’uretra sotto forma di gel, nome commerciale Vitaros.

Il paziente talvolta non risponde a nessuna delle terapie sopra elencate ma fortunatamente al giorno d’oggi si stanno proponendo nuove terapie fisiche che possono permettere al paziente di rispondere nuovamente al farmaco o di rivascolarizzare i corpi cavernosi.

Tra le terapie più moderne per la disfunzione erettile ricordiamo le onde d’urto a bassa intensità, l’uso dei fattori di crescita che sono in grado di rigenerare e rivascolarizzare i corpi cavernosi con una sorta di terapia anti aging del pene, sino all’uso delle cellule staminali.

Nei casi non rispondenti a nessuna delle terapie indicate si propone oggi l’eventuale utilizzo della protesi peniena. Le protesi di ultima generazione idrauliche tri componenti inserite con accessi micro chirurgici della durata di 15 massimo 20 minuti permettono di ripristinare l’erezione in quei casi non rispondenti a nessuna delle terapie suindicate.

Nei prossimi blog…. tratteremo le singole voci riportate in questo articolo e rimaniamo a disposizione dei lettori per domande o argomenti che potrebbero essere sviluppati in successivi articoli.

 

Premiato quale miglior andrologo d'Italia ai Top doctors Award 2022. Laurea in “Medicina e Chirurgia" conseguita nel luglio 1991 con votazione di 110/110 e lode presso l’Universita’ degli Studi di Roma “La Sapienza”, discutendo la tesi sperimentale: ”Chemioterapia endocavitaria con epidoxorubicina e interferone per via sistemica nella profilassi dei tumori superficiali della vescica”. Nel novembre 1996 ha conseguito la specializzazione in Urologia con votazione di 70/70 e lode presso il Dipartimento di Urologia “U. Bracci” del Policlinico “Umberto I” di Roma discutendo la tesi sperimentale: ”L’ecografia trans rettale, il PSA ed il PSAD. Tre metodiche a confronto nella diagnostica del carcinoma della prostata”. Nel 2014 conseguimento di Master di II livello in Andrologia ,implantologia e chirurgia protesica. Nel 2016 conseguimento Master di secondo livello in Seminologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana. Dal 2018 revisore delle riviste scientifiche Central European Journal of Urology , Hormone and Metabolic Research Journal. Dal 2018 libero docente presso l’Università Federiciana di Cosenza. Nel 2014 vincitore del Doctoralia Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia , nel 2018 Vincitore del Mio Dottore Awards quale miglior Urologo Andrologo d’Italia.

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