Gravidanza extrauterina: cause e conseguenze

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Quando la gravidanza non si sviluppa nella sua sede naturale, l’utero, ma nella tuba (più raramente nelle ovaie, nell’addome o nel collo dell’utero), si parla di gravidanza extrauterina o gravidanza ectopica. Questa situazione si realizza quando l’embrione non riesce a percorrere il tratto che lo porta fino all’utero e si impianta in altre parti del corpo femminile dove non è in grado di crescere e svilupparsi. L’impianto dell’ovulo fecondato in parti non deputate ad una gravidanza ha una incidenza sulla popolazione femminile nazionale che si aggira tra l’1 e il 2%, soprattutto tra le donne over 35.

È importante riconoscere i sintomi e individuare in tempi brevi la gravidanza extrauterina per impedire conseguenze serie come la rottura della tuba – e successivo intervento chirurgico – e non mettere a rischio la possibilità di gravidanze future. Nella maggioranza dei casi questa anomalia si risolve con un aborto spontaneo a poche settimane dalla fecondazione dell’ovulo (70% dei casi). Quando questo non avviene, si procede con terapia farmacologica a base di metrotrexate che inibisce la crescita cellulare fino alla possibilità dell’intervento in laparoscopia.

Come ci si accorge che è in corso una gravidanza extrauterina? Può accadere che l’impianto anomalo dell’embrione sia asintomatico ma è una situazione poco frequente. Ci sono alcuni segnali che possono aiutare nella diagnosi come l‘interruzione del flusso mestruale, dolori al basso ventre, perdite ematiche anomale, mal di schiena, gonfiore al seno. Sono sintomi che possono essere scambiati anche per una normale gravidanza. Se persistono è bene sottoporsi ad una visita ginecologica che, attraverso esami del sangue (livello dell’ormone beta HCG, l’ormone della gravidanza) ed ecografia trans vaginale e trans addominale, permetterà la diagnosi.

Gravidanza extrauterina: le cause e i fattori di rischio

Le cause della gravidanza extrauterina sono diverse. Spesso concorrono insieme allo sviluppo dell’embrione nella tuba ma talvolta non è neppure possibile individuarne l’origine precisa. Si individuano in tre macro categorie:

·        Cause embrionali

·        Cause ormonali

·        Cause anatomiche

La più comune è la presenza dell’infezione delle tube di Falloppio nota come salpingite. Fattori scatenanti possono essere individuati anche in infezioni batteriche, nella struttura anatomica alterata delle tube, in precedenti interventi chirurgici che hanno portato nel tempo al formarsi di aderenze nelle tube che impediscono il passaggio dell’ovulo fecondato, in patologie come l’endometriosi, malattie sessualmente trasmissibili come la Clamidia, diverticoli, fibromi uterini. Esistono anche cause di natura ormonale quando risultano alterati, per eccesso, i livelli di estrogeni e progesterone.

In alcuni casi, la gravidanza extrauterina è anche prevedibile per l’anatomia della paziente o per la sua storia pregressa. Ci sono sicuramente fattori di rischio che predispongono a questa eventualità. Tra questi:

·        Precedenti trattamenti per fertilità

·        Malattie sessualmente trasmissibili

·        Spirale contraccettiva

·        Precedenti episodi di gravidanza extrauterina

Bibliografia

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