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La Robinia è un albero spinoso della famiglia delle Leguminose, con rami spiegati e fiori bianchi profumati, che può raggiungere i 25 metri di altezza. Originaria dell’America del Nord, si è diffusa in molti paesi dal clima temperato.
La tintura madre, preparata a partire dalla corteccia, non sembra contenere i flavonoidi né gli eterosidi cardiotonici presenti nei fiori. Tuttavia, in Polonia questi ultimi trovano impiego contro l’iperacidità gastrica, oltre che per gli effetti diuretici e per la proprietà di abbassare l’azotemia. Secondo Guermonprez e collaboratori, i principi attivi che figurano nella corteccia sono: tannino, tossalbumine (robina), fasina e siringoside.
Principali indicazioni
Robinia agisce a livello del sistema gastroenterico dove cura la dispepsia acida, le pirosi, il rigurgito gastroesofageo, l’ernia jatale.
Sintomi caratteristici e modalità
Gastralgie con acidità notturne, pirosi, eruttazioni acide.
Posologia
Nel trattamento sintomatico dell’ulcera gastroduodenale è utile prescrivere, a una diluizione 5 CH, 5 granuli prima dei pasti e all’insorgere dei dolori, diradando col miglioramento.
Il simile cura il simile
La sperimentazione patogenetica ha evidenziato l’azione elettiva del farmaco a livello gastroenterico dove provoca una sindrome da ipercloridia caratterizzata da gastralgia con acidità notturna, pirosi, eruttazioni acide dovute a ipersecrezione gastrica, vomito acido abbondante che “allega” i denti. I sintomi digestivi possono essere accompagnati da cefalea.
Fonte: Farmacista33