L’infezione da Covid-19 è letale nel 33% dei pazienti con tumore

Il trial osservazionale riporta la storia naturale di quasi 900 pazienti oncologici ricoverati per infezione da Coronavirus in 19 centri italiani, inglesi, spagnoli e tedeschi durante marzo e aprile, seguiti fino a metà maggio.

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In circa un paziente oncologico su tre il Covid-19 è letale, secondo quanto emerge dallo studio multicentrico internazionale OnCovid pubblicato su Cancer Discovery e coordinato dall’Università del Piemonte Orientale a Novara. Il trial osservazionale riporta la storia naturale di quasi 900 pazienti oncologici ricoverati per infezione da Coronavirus in 19 centri italiani, inglesi, spagnoli e tedeschi durante marzo e aprile, seguiti fino a metà maggio. E dai risultati emerge che tre quarti dei partecipanti sviluppano almeno una complicanza da Covid-19 e che la mortalità, in media del 33%, è alta specie nei maschi, negli ultrasessantacinquenni e in chi ha almeno due patologie associate, come diabete e ipertensione. La prognosi peggiora anche se il tumore è in progressione, mentre le terapie oncologiche non ne influenzano il decorso. Viceversa, la cura tempestiva dell’infezione da Coronavirus con antimalarici, tocilizumab e antivirali, da soli o associati, riduce la mortalità del 60%.

«I dati arrivano da pazienti ricoverati in Italia, Regno Unito, Spagna e Germania, tra i Paesi più colpiti da Sars-CoV-2 in Europa» spiega Alessandra Gennari, professore associato di oncologia all’Università del Piemonte Orientale. E David Pinato, coordinatore internazionale dello studio e docente all’Imperial College di Londra, sottolinea: «La mortalità risulta del 43% negli over 65 contro il 19% nei più giovani e raddoppia nei malati con più di due patologie concomitanti oltre al cancro (45% contro il 25% di chi non ha altre malattie o soltanto una oltre il tumore». Conclude Gennari: «I dati raccolti mostrano che il profilo di rischio dei pazienti oncologici con Covid-19 è simile a quello della popolazione generale, visto che anche in questo caso la mortalità cresce con l’età, la presenza di altre malattie e la comparsa di complicazioni. Serve quindi stratificare il rischio per proteggere i pazienti più vulnerabili ed evitare un indiscriminato stop alle terapie anti-tumorali che, nei più giovani, potrebbe ridurre la possibilità di combattere il cancro senza essere di aiuto nella gestione dell’infezione da Covid-19».

Cancer Discov. 2020. Doi: 10.1158/2159-8290.CD-20-0773
http://dx.doi.org/10.1158/2159-8290.CD-20-0773

 

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