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Le persone con rinite allergica e asma sarebbero leggermente più inclini a contrarre il Covid-19, e rischierebbero maggiormente di sviluppare malattia grave se infettate, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology. «Il rischio è risultato particolarmente alto per gli individui con asma non allergico, che avevano una probabilità quattro volte superiore di avere una forma grave della malattia rispetto a quelli senza asma» afferma Jee Myung Yang dell’University of Ulsan College of Medicine, a Seoul, primo nome dello studio.
Per meglio comprendere la relazione tra asma e nuovo coronavirus, i ricercatori hanno esaminato i dati dei servizi assicurativi sanitari della Corea del Sud per oltre 219.000 adulti sottoposti a test per infezione da Sars-CoV-2, il 14,9% dei quali aveva una diagnosi di asma, il 63,1% di rinite allergica e il 3,9% di dermatite atopica. Su un totale di 7.340 positivi, 725 avevano asma (9,9%), 4.210 rinite allergica (57,4%) e 136 dermatite atopica (1,9%). Il tasso di positività a Sars-CoV-2 è stato del 2,3% per le persone con asma e del 2,2% per quelle senza asma (con un aumento dell’incidenza maggiore per le persone con asma non allergico rispetto a quelli con asma allergico), e del 3,3% e del 2,8% per quelli con e senza rinite allergica. Esiti clinici gravi si sono verificati nel 6,9% dei pazienti con asma rispetto al 4,5% di quelli senza asma, e nel 4,7% dei pazienti con rinite allergica rispetto al 3,7% di quelli che non ne soffrivano. La probabilità di sviluppare Covid-19 in forma grave è risultata più che quadruplicata per i pazienti con asma non allergico, mentre l’aumento del rischio è stato meno pronunciato per quelli con asma allergico. La degenza ospedaliera media è stata di 22,8 giorni per i pazienti con rinite allergica e di 21,8 giorni per quelli senza, e di 24,6 giorni per i pazienti con asma, rispetto a 22,1 giorni per quelli che non ne erano affetti. «Poiché il profilo immunologico dei pazienti Covid-19 è polarizzato verso una classica risposta Th1, i pazienti con asma non allergico potrebbero manifestare una risposta immunitaria Th1 aggravata. Pertanto, sono predisposti a gravi esiti clinici di Covid-19, e sarà necessario un attento monitoraggio dello stato infiammatorio in questa popolazione» concludono gli autori.
J Allergy Clin Immunol 2020. Doi: 10.1016/j.jaci.2020.08.008
https://doi.org/10.1016/j.jaci.2020.08.008