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Una recente meta-analisi ha confrontato i due differenti timing (prima di colazione e prima di andare a dormire) nell’assunzione di levotiroxina (L-T4) nei pazienti con ipotiroidismo clinico. Quest’ultimo «è una condizione patologica diffusa in tutto il mondo, con prevalenza variabile tra lo 0.2- 5.3% in Europa, lo 0.3-3.7% negli Usa e l’1.1% in Cina» afferma Flavia Di Bari, Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Università degli Studi di Messina. «Il trattamento di scelta per questa condizione è l’L-T4, il cui assorbimento avviene nel digiuno e nell’ileo ed è potenziato dal pH acido gastrico» (Virili C, et al. Endocr Rev 2019).
Esistono, però, diversi fattori in grado di interferire con l’assorbimento di L-T4, specifica Di Bari: a) condizioni patologiche: celiachia, intolleranza al lattosio, gastrite atrofica, infezione da Helicobacter Pylori, malattie infiammatorie croniche intestinali; b) assunzione di farmaci (tra cui inibitori di pompa protonica, anti-acidi, sali di calcio e di ferro, resine a scambio ionico); c) alimenti: caffè, dieta ricca in fibre. «Un tema molto dibattuto negli ultimi anni è quello relativo al timing di assunzione dell’L-T4» aggiunge la specialista. «Attualmente la American Thyroid Association ne raccomanda l’assunzione 60 minuti prima di colazione (o comunque non meno di 30 minuti prima) o bedtime (almeno 3 ore dopo la cena), ove non sia possibile un adeguato distanziamento dalla colazione» (Jonklaas J, et al. Thyroid 2014). Sono stati condotti diversi studi che hanno valutato l’efficacia dell’assunzione di L-T4 prima di colazione e prima di andare a dormire, con risultati contrastanti, ricorda Di Bari. Per la meta-analisi citata all’inizio, «dei 2884 studi valutati» riferisce la specialista «sono stati selezionati 10 studi prospettici o randomizzati controllati (Rct), pubblicati tra il 2001 e il 2018, condotti in 7 Paesi (Usa, Paesi Bassi, India, Cina, Turchia, Iraq e Croazia), su un totale di 687 partecipanti, con età media tra 13.7 e 84 anni, tutti trattati con L-T4 in compresse (non soft gel o formulazione liquida) per un periodo dai 2 ai 6 mesi». Obiettivo dello studio era quello di confrontare i livelli di TSH, FT4 e FT3 nei pazienti che assumevano L-T4 prima di colazione rispetto a coloro che la assumevano prima di andare a dormire. «Non sono emerse differenze statisticamente significative sui livelli di TSH (10 studi valutati, differenza media standardizzata -SMD = 0.09, IC95% -0.12, +0.30, P = 0.39) e di FT3 (6 studi valutati, SMD = -0.19, IC95% -0.53, +0.15, P = 0.28), mentre i livelli di FT4 sono risultati maggiori nella somministrazione bedtime rispetto a quella mattutina (9 lavori valutati, SMD = -0.27, IC95% -0.52, -0.02, P = 0.03)» riporta Di Bari.
«Gli autori, alla luce dei risultati, sostengono che la somministrazione bedtime di L-T4 abbia la medesima efficacia dell’assunzione prima di colazione» riferisce l’esperta. «Tuttavia sottolineano una serie di limiti del loro studio: a) il numero di studi inclusi è relativamente piccolo (sebbene si tratti di studi prospettici o RCT) e quello di studi di alta qualità è limitato; b) esiste una significativa eterogeneità negli studi inclusi, concernente l’età dei pazienti (bambini, adulti e anziani), il disegno e la posologia di L-T4; c) i dati di alcuni studi sono solo stimati, in quanto non erano riportati media e deviazione standard». Occorrono pertanto ulteriori studi per poter affermare che la somministrazione 3 ore dopo cena sia addirittura più efficace rispetto alla classica somministrazione mattutina, commenta la specialista. «Nella nostra pratica clinica» aggiunge Di Bari «la somministrazione di L-T4 bedtime potrebbe essere considerata nei pazienti con difficoltà ad attendere 60 minuti prima di colazione, al fine di migliorare l’aderenza alla terapia e favorire il raggiungimento degli obiettivi terapeutici senza dover incrementare (come spesso succede) la posologia di L-T4. Tuttavia, ove possibile, appare preferibile la somministrazione di L-T4 al mattino a digiuno. Inoltre, la recente disponibilità delle formulazioni liquida e soft gel offre valide alternative per ridurre i tempi di attesa tra l’assunzione del farmaco e la colazione, garantendo il raggiungimento di un adeguato compenso (Vita R, et al. Expert Opin Drug Deliv 2014).
Clin Endocrinol (Oxf) 2020; 92:475-481. Doi: 10.1111/cen.14172
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32022947/