VLCKD in pazienti bariatrici e l’impatto positivo su di essi

il calo ponderale del paziente risulta essere necessario, anche del 5%,del peso di partenza, perché migliora la sua compliance, soprattutto quelle respiratorie.

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Il paziente bariatrico è un obeso particolarmente problematico nell’ottica di un intervento chirurgico e soprattutto nel post operatorio.Il peso elevato è il terrore di qualsiasi chirurgo o anestesista.

È importante soprattutto l’accesso laparoscopico, infatti il principale problema è da una parte il volume epatico, che copre e ostacola il raggiungimento della finestra gastrica, dall’altro il sanguinamento dello stesso laddove c’è una forte steatosi.

Altro problema, il grasso viscerale che copre le anse intestinali imbrigliandole, determinando difficoltà negli interventi di bypass dove vengono mosse le anse intestinali, e anche nel post operatorio il cedimento delle suture.

Dunque il calo ponderale del paziente risulta essere necessario, anche del 5%,del peso di partenza, perché migliora la sua compliance, soprattutto quelle respiratorie.

La dieta chetogenica si è rivelato uno strumento importante; una valida strategia per migliorare lo stato del paziente. Il focus è portare il paziente nella migliore situazione fisiopatologia quindi il trattamento più efficace e adatto è la VLCKD (dieta chetogenica). In generale dai dati a disposizione si evince che una dieta tra 700 e 800 kcal, con VLCKD può essere sostenibile dal paziente e può ridurre almeno del 5 o 6% il peso del paziente in 4/5 settimane. La riduzione sul peso corporeo, risulta essere tanto efficace con un trattamento dietetico VLCKD, quanto il pallone intragastrico, perché è stato osservato che a 12 settimane di chetosi si ha una riduzione del peso del 14%, tempistica breve con massimo risultato, anche sulla circonferenza vita.

Difatti una delle maggiori problematiche dell’intervento è proprio quest’ultima, che aumenta il rischio chirurgico. Con VLCKD, la circonferenza vita, viene ridotta drasticamente, per riduzione della massa grassa. Conseguenza di tale riduzione di massa grassa, è il miglioramento dello scompenso glicemico e del profilo lipidico.

Tale trattamento dietetico, ha un impatto positivo sul paziente, per l’effetto anoressizante, ma soprattutto perché il paziente subisce una forte riduzione della fame, aumenta il tono dell’umore in breve tempo di conseguenza la sostenibilità della dieta stessa. Si riscontra inoltre un miglioramento del deficit nutritivo, dei pazienti obesi, che in genere presentano un calo di vitb12, dei folati, proteico. Ma ciò che è importante è la riduzione del volume epatico complessivo fino al 30%in 2/4 settimane dal trattamento.

 

Biologa nutrionista, laureata in chimica farmaceutica e poi in scienze dell'Alimentazione umana. Sono esperta in nutrizione sportiva, sono docente presso il Coni Campania, ho seguito parecchi sportivi in particolare Gio Fusco ed altri della squadra di Gianni e Pino Maddaloni. Mi occupo soprattutto di dieta chetogenica seguo soggetti con patologie reumatiche, di origine autoimmuni e soggetti in grave sovrappeso, pazienti BARIATRICI. Tratto donne in menopausa e con problemi di fertilità, diabetici, sindrome da ovaio policistico insulina resistenza. I miei studi sono a Napoli zona fuorigrotta parco San Paolo Lusciano via carminiello 84 Roma in viale delle Milizie n 58. Ho un approccio psicologico con il paziente, e lo seguo con costanza Il mio motto è: la dieta è nella testa e non nella pancia.... Fa dell'Alimentazione la tua medicina.

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