Caffeina: non esistono livelli sicuri di consumo per le donne incinte e per chi progetta di concepire

«La caffeina è probabilmente la sostanza psicoattiva più consumata nella storia e molte persone, donne incinte comprese, la consumano quotidianamente nella convinzione che una piccola quantità giornaliera non danneggerà il feto»

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Secondo quanto conclude un’analisi appena pubblicata su Bmj Evidence Based Medicine, le gestanti o le donne che cercano il concepimento dovrebbero evitare la caffeina, che in assenza di livelli sicuri di consumo si associa a esiti negativi sulla gravidanza. «La caffeina è probabilmente la sostanza psicoattiva più consumata nella storia e molte persone, donne incinte comprese, la consumano quotidianamente nella convinzione che una piccola quantità giornaliera non danneggerà il feto» afferma il coautore Jack James, dell’Università di Reykjavik, Islanda, aggiungendo che l’Nhs britannico, l’American College of Obstetricians and Gynecologists, le Dietary Guidelines for Americans e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) hanno fissato il consumo sicuro di caffeina a 200 mg/die, ossia circa due tazzine di caffè.

«Lo scopo dello studio, attraverso una revisione dei dati disponibili sugli esiti della gravidanza correlati alla caffeina, era di verificare se il livello di consumo sicuro raccomandato in gravidanza poggiasse su solide basi» scrivono gli autori, che nella loro analisi hanno identificato 1.261 articoli dove la caffeina e le bevande contenenti caffeina venivano correlate agli esiti della gravidanza, riducendoli successivamente a 48 studi osservazionali originali e meta-analisi pubblicati negli ultimi due decenni che descrivevano uno o più esiti negativi della gravidanza: aborto spontaneo, natimortalità, basso peso alla nascita e/o neonato piccolo per l’età gestazionale, nascita pretermine, leucemia acuta infantile, sovrappeso e obesità infantile.

E a conti fatti un totale di 32 studi su 42 concludeva che la caffeina aumenta in modo significativo il rischio di tutti gli esiti avversi della gravidanza tranne il parto pretermine. In particolare, 11 studi riportavano i risultati di 17 meta-analisi, e in 14 di queste il consumo materno di caffeina si associava a un aumento del rischio di quattro esiti avversi: aborto spontaneo, natimortalità, basso peso alla nascita e/o neonato piccolo per l’età gestazionale e leucemia acuta infantile. «Alla luce di questi dati è possibile affermare che le prove scientifiche cumulative suggeriscono alle donne incinte e a quelle che progettano un concepimento di evitare la caffeina» conclude James.

BMJ Evidence Based Medicine 2020. Doi: 10.1136/bmjebm-2020-111432
https://doi.org/10.1136/bmjebm-2020-111432

 

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