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Non è necessario essere meteoropatici per accusare il cambio di stagione, ancor di più si accetta a malincuore lo scorrere del calendario se bisogna dire arrivederci alla spumeggiante estate e dare il bentornato al laconico autunno. Negli ultimi anni il cambio di stagione sta poi avvenendo repentinamente: ieri eravamo in costume e infradito a goderci la tintarella settembrina e oggi ci ritroviamo a passeggiare sotto la pioggia con in mano l’ombrello e sottobraccio il trench.
Questo cambiamento delle temperature e dell’umidità inevitabilmente si ripercuote sui nostri cicli circadiani, sul nostro umore e sul normale equilibrio fisiologico. In particolare, se le donne alla lettura si stanno chiedendo se il cambio di stagione influisca anche sul ciclo mestruale, la risposta è: può darsi.
In particolare, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come le donne, durante il cambio di stagione, abbiano un ciclo mestruale “ballerino”: alcune lo registrano in anticipo, altre accusano ritardi o addirittura amenorrea.
Ma la colpa può essere imputata al tempo? Ni. Il nostro organismo è una macchina perfetta e, durante l’evoluzione, ha imparato la grande arte della resilienza: in ogni situazione mutevole e cangiante esso è in grado di adattarsi mettendo in atto processi di omeostasi in modo molto repentino. Tuttavia, più il cambio delle temperature e delle ore di giorno/notte è drastico, più il sistema ne subirà le conseguenze.
Molto spesso però la colpa non è solo del meteo e del cambio delle temperature, quanto delle nostre abitudini che cambiano in risposta agli stimoli esterni e che, in un primo momento, possono “scombussolare” la fisiologica omeostasi dell’organismo. Tra gli equilibri più vulnerabili c’è anche e soprattutto il ciclo mestruale: altalena perfetta e delicatissima tra estrogeni e progesterone.
Durante periodi di particolare stress o debilitazione fisica, gli ormoni possono essere prodotti con tempistiche sbagliate, ciò provoca alterazione del normale ciclo ovarico con conseguente amenorrea o ritardo/assenza dell’ovulazione. Gli studiosi hanno spiegato questo fenomeno con una motivazione di tipo evolutivo: il corpo, in questo modo, mette in atto un fenomeno protettivo, in quanto così facendo evita una gravidanza in un contesto poco sicuro, in cui i cicli circadiani sono irregolari, il sonno non duraturo e le difficoltà digestive aumentate.
Oltre ai possibili ritardi del ciclo dovuti al passaggio da una stagione a un’altra, questo particolare momento può incidere sui sintomi della sindrome premestruale. È noto da tempo, infatti, come i sintomi della PMS siano meno evidenti soprattutto grazie ad uno stile di vita equilibrato e regolare, al contrario dieta disordinata, cambiamento delle abitudini e sonno incostante causano spesso mancanza di energia e sbalzi di umore.
Molte donne dicono anche di percepire un complessivo aumento del dolore mestruale durante i cambi di stagione e specie durante il passaggio estate-autunno. Per dare sollievo si possono attuare piccole strategie nutrizionali e di stile di vita:
· Mangiare in modo equilibrato, cercando di abbinare ad ogni pasto tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine e lipidi); ancor meglio se si prediligono carboidrati a basso indice glicemico (integrale), proteine ad alto valore biologico e lipidi di buona qualità (non devono mai mancare, quindi, frutta secca, avocado, semi e anche una buona dose di olio extra vergine di oliva come condimento). Utile anche consumare abbondanti porzioni di frutta e verdura di stagione (la vecchia e cara spremuta d’arancia è un baluardo insostituibile in questo periodo dell’anno, così come le brassicacee – cavolo, rape, verza- che fanno capolino sui banconi del mercato) per assumere Sali minerali e vitamine di cui il nostro organismo necessita, oltre che tutte quelle molecole che fungono da antiossidanti naturali (antocianine, isotiocianati, flavonoidi ecc.), per abbassare la concentrazione di radicali liberi, evitando l’infiammazione di basso grado che spesso aumenta durante i periodi di stress intenso. Importante anche il timing dei pasti: è consigliabile mangiare poco e spesso, evitando di saltare gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, ristabilendo un corretto equilibrio energetico durante tutta la giornata.
·Per regolarizzare l’intestino e il microbiota intestinale, spesso martoriato durante l’estate da cene con amici ricche di “cibo spazzatura” ipercalorico e innaffiate da vino e alcol, è importante ricorrere a cibi che naturalmente contengono probiotici e prebiotici, come gli yogurt, il latte fermentato, il kefir ecc.
·Muoversi, fare attività fisica, anche blanda, ma farla. In sostanza, chi non salta soffre di più. Il motivo è che le sostanze prodotte dal movimento rilassano le pareti dell’utero e contribuiscono a un complessivo senso di benessere.
·Evitare il caffè e le bevande stimolanti -thè in bottiglia e bevande energetiche- che tendono a contrarre la muscolatura profonda invece che rilassare.
·Utile anche cercare di dedicarsi del tempo ad attività ludiche e rilassanti: ascoltare musica, fare yoga, fare una passeggiata con un’amica… È ormai noto, infatti, come tutte queste attività siano in grado di innalzare i livelli sierici di endorfine e di migliorare dunque il benessere psicofisico.