Il Covid ha lasciato il segno. Le previsioni non aiutano a superare la paura del contagio

Tra isolamento e timore di ammalarsi c’è uno spazio di Speranza. IL VISSUTO DELLE PERSONE DURANTE IL LOCKDOWN Ricerca nazionale di ANPIF Associazione nazionale psicologi in farmacia e con il patrocinio di Federfarma Veneto.

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In autunno si prevedono reazioni incontrollate già al primo segnale di un semplice raffreddore o bronchite stagionale. Una psicosi reattiva conseguente all’evento traumatico recente, il virus sars cov-2 continuerà a far paura ancora per qualche tempo, scongiurando che il peggio sia passato.

Un’altro lockdown sarebbe insostenibile per la maggior parte delle persone.

L’isolamento e il distanziamento sociale hanno provocato un senso di profonda solitudine anche nelle persone che non vivono da sole, certo l’impatto è stato meno doloroso, ma ognuno dentro di sé si è sentito solo e impaurito, nessuno in grado di aiutare l’altro e di dare senso di sicurezza e di protezione.

Il grido dell’animus puer, il fanciullo interiore tanto caro a Carl Gustav Jung, bloccato, impaurito ed incapace di reagire. Forse, per alcuni, la preghiera è stata percepita come l’unica salvezza alla quale aggrapparsi per reggere un senso di realtà che vacilla e frana sotto i piedi e fa perdere ogni punto di riferimento sicuro.

Ecco che la psicologia può venire in aiuto, anzi diventa essenziale per contenere i sintomi di esposizione all’ evento traumatico e prevenire lo sviluppo di un disturbo strutturato e/o di una cronicizzazione post traumatica da stress causato dal covid-19 e ad altre forme di disagio psicologico, come ansia e depressione.

E’ il vuoto che si fa strada, carico di paura e di fragilità.

ASTRACT

Ricerca commissionata da ANPIF: a cura della professoressa Rosanna Canero Medici Università dell’Aquila, professoressa – dottoressa Fiorella Palombo Ferretti, presidente ANPIF.

(CONSULTA\SCARICA :Ricerca commissionata da ANPIF: Psicologia del covid )

Responsabili della ricerca:  dottoressa Fiorella Palombo Ferretti e Sandra Scibelli e gli psicologi del Team ricerca dell’associazione.

Le richieste di supporto telefonico sono state spontanee, sul territorio nazionale  e sono state centinaia.

Risultati della ricerca

Il 65% vive in famiglia ma ha comunque vissuto un senso di solitudine e molteplici sintomi

Il 57% non si trovava in cura farmacologica.

Poco più della metà, il 56% aveva sofferto di disturbi psichici in passato.

Il 44 % ha sviluppato un disagio psicologico conseguente al Covid – 19 e al lockdown.

Sono insorti sintomi soprattutto nel periodo del lockdown e in misura inferiore anche nel passaggio alla fase 2, con sintomi quali: tristezza, rabbia, ansia, difficoltà a dormire, senso di solitudine, paura.

L’81%, ha riferito di soffrire di un disagio psicologico con sintomi misti e il  31% anche con uno stato di agitazione frequente.

Nel 32% è’ insorto un chiaro senso di malessere caratterizzato da sintomi come solitudine e timore per il futuro, secondo una proiezione negativa sul cambiamento di prospettiva di vita. (La propria vita cambierà in peggio).

Una marcata modifica del proprio stile di vita, il 49% .

Il 29% del campione ha avuto ripercussioni economiche di rilievo.

Questo quadro rende evidente la presenza di uno stato di ansietà  caratterizzato anche da un tono di umore di tipo depressivo, contraddistinto  da uno stato di preoccupazione con agitazione per il futuro e un senso di inadeguatezza relativo alle proprie capacità .

L’ impatto negativo sulla qualità della vita è notevole, si sono scatenati circolo viziosi che probabilmente  tra emozioni e pensieri negativi come senso di tristezza, solitudine, rabbia, difficoltà di dormire, ansia e spesso più malesseri in contemporanea e una proiezione di tipo pessimistico nel futuro.

Si evidenzia un importante e significativo aumento percentuale del disagio psicologico anche in soggetti che non avevano avuto sintomi rilevanti in passato.

Si presume che in taluni casi possano essersi slatentizzate le difese interne e di conseguenza la tenuta allo stress diventa fragile, al punto da far emergere un vissuto di paura, ansia e tristezza mai provati prima.

E’ ipotizzabile che l’evento pandemico  ha causato problematiche di rilievo nella maggior parte della popolazione.

(CONSULTA\SCARICA :Ricerca commissionata da ANPIF: Psicologia del covid )

 

Laureata a Padova in psicologia, psicoterapeuta specializzata in cognitivo comportamentale, dopo aver fatto un percorso di crescita personale e professionale in psicoterapia analitica junghiana. Presidente ANPIF Associazione Nazionale Psicologi In Farmacia, progetto che ha fondato in Italia nel 2010 per inserire gli psicologi in farmacia. È stata cultore della materia per due insegnamenti presso l'Università degli studi di Padova per psicologia del lavoro e delle organizzazioni e deontologia professionale. È docente per la formazione professionale continua per figure sanitarie. Negli ultimi anni, si dedica anche alla ricerca per la crescita personale, in particolare nell'ambito della psicologia buddista. Organizza corsi e incontri di gruppo per la meditazione e psicologia, con tecniche di ipnosi regressiva ed è ricercatrice spirituale. È autrice di numerosi articoli e dei testi per la psicologia in farmacia.

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