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L’interruzione della attività ovarica , prevede ancora una produzione di estrogeni, ma che avranno una funzione diversa; una funzione autocrina, paracrina, con un conseguente cambiamento dell’ equilibrio che protegge la donna e che la contraddistingue fino a quel momento.
A questo punto della vita una donna vede il proprio corpo cambiare, soprattutto nella peri-menopausa,fase in cui le oscillazione estrogeniche,la portano a vedersi completamente cambiata da un punto di vista fisico, in molti casi realmente si ha un aumento del peso corporeo, ed è quella la fase più critica, perché è costretta a cambiare l’alimentazione che fino ad allora aveva adottato.
L’interruzione della attività ovarica provoca una alterazione della omeostasi energetica inducendo:
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declino della sensibilità insulinica
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ridistribuzione dei lipidi
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aumento del peso corporeo
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aumento dei markes infiammatori
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aumento dei livelli di LDL circolante (decade il meccanismo di trasporto inverso del colesterolo , fino a quando si ovula si riporta indietro con HDL tutto il colesterolo che non viene usato per la sintesi di ormoni ).
Dunque tutto il sistema diventa disfunzionale fino a quando non si stabilisce un equilibrio .
Ne consegue un aumento del rischio cardiovascolare, la deposizione di grasso nel fegato innesca la sintesi di molecole pro-infiammatorie e neurodegenerative, per l’attività osteo scheletrica e del sistema immunitario.
A tal proposito è stato osservato, in uno studio fatto prendendo in esame donne tra 45 e 89 anni durato 4 anni, come l’aderenza ad una dieta low carb con un apporto moderato in grassi, può ridurre il rischio di aumento ponderale in menopausa.
Inoltre le diete low fat sono associate, con un rischio significativo di recuperare peso.
Ancora un altro studio effettuato su campione misto maschi e femmine dimostra come il trattamento chetogenico determini un miglioramento di molti outcam metabolici glucosio insulina HOMA-IR, oltre al miglioramento del profilo infiammatorio(senza differenze significative in relazione all’esercizio fisico).
Questo perché favorisce la riduzione del tessuto adiposo viscerale e quindi il raggiungimento del peso ideale in tempi più brevi rispetto alle diete ipocaloriche convenzionali.
Per alcune donne in peri-menopausa il trattamento KD , può essere forse l’unica possibilità di dimagrimento, anche per una questione di invecchiamento mitocondriale, insulino resistenza, motivi per i quali fanno veramente fatica a dimagrire.
Tale trattamento induce una diminuzione di resistenza insulinica anche per induzione della traslocazione di GLUT-4 ,induce un miglioramento del quadro lipidico plasmatico e promuove uno shift metabolico dalla lipogenesi alla lipolisi nel fegato e nel muscolo scheletrico.
Favorisce l’aumento di SHBG(associato con miglioramento di insulino-resistenza, diabete e CVD).
Promuove la riduzione dei pathways infiammatori, contrasta le disfunzioni mitocodriali correlate all’invecchiamento, stimolando la biogenesi mitocondriale, e indurre autofagia, favorendo un reprogramming metabolico che contrasta la progressione dei disordini associati all’invecchiamento.
Infine , dopo la transizione alla menopausa per donne obese per l’aumentato rischio cardio-metaboliche il trattamento con VLCDK pare essere la migliore soluzione.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28509665
Carbohydrate-restricted Diet and High-intensity Interval … – NCBI
www.ncbi.nlm.nih.gov › pubmed
Very-low-calorie ketogenic diet (VLCKD) in the … – NCBI
www.ncbi.nlm.nih.gov › pubmed