SOS bambini. Ustione, che fare? I consigli del dottor Alberto Ferrando

tagmedicina,Ustione
- Adv -

L’ustione è una lesione causata dall’esposizione a fonti termiche, a sostanze chimiche, a sorgenti elettriche, a radiazioni da raggi solari. Un’ustione, quindi, può essere:

  • da calore: da contatto con materiali ad alta temperatura, gas surriscaldati, liquidi bollenti, fuoco;

  • da congelamento: dovuta a esposizione o contatto con temperature molto basse;

  • chimica: da contatto con caustici come acido cloridrico, solforico, ossido di calcio ecc.;

  • da elettricità: dovuta a folgorazioni (o elettrocuzione), contatto con corpi conduttori di elettricità e fulminazioni (contatto con scariche elettriche atmosferiche);

  • da radiazioni: determinata da raggi ultravioletti, esposizione eccessiva al sole.

Innanzitutto bisogna decidere immediatamente se il bambino può essere tenuto a casa, medicandolo con il materiale disponibile oppure se si rende necessario il ricovero (tramite la chiamata del servizio dell’emergenza territoriale 118/112). È consigliabile contattare il pediatra.

I criteri per una corretta valutazione della gravità dell’ustione sono:

  • età del bambino

  • estensione dell’ustione

  • profondità dell’ustione

  • sede anatomica

Classificazione delle ustioni

A parità di estensione più l’ustione è profonda più è grave.

  • I grado: la pelle si presenta semplicemente arrossata.

  • II grado: oltre all’arrossamento compare la vescica.

  • III grado: presenta una distruzione più o meno profonda della pelle.

Tutte le ustioni profonde (II e III grado), anche se non gravi per la loro estensione, necessitano comunque di ricovero o osservazione medica perché possono lasciare esiti cicatriziali, soprattutto se riguardano le mani, gli arti o il volto.

Un aiuto per valutare subito se l’ustione è profonda lo può dare il tipo di agente ustionante che l’ha provocata. L’ustione da fiamma, l’ustione chimica, l’ustione elettrica, l’ustione da contatto prolungato con oggetti molto caldi o roventi sono solitamente profonde.

A parità di estensione e profondità l’ustione è tanto più grave quanto più piccolo è il bambino.

Cosa fare?

Cercare di tranquillizzare il bambino.

  • Allontanare l’agente ustionante (oggetti caldi o roventi ecc.) poiché l’ustione è tanto più grave quanto più a lungo dura il contatto. Molto spesso la cute sottile e delicata del bambino rimane attaccata alla fonte di calore.

  • In caso d’incendio spegnere le fiamme degli indumenti. Lo spegnimento deve essere seguito subito dalla rimozione del vestiario a meno che non sia tenacemente attaccato alla cute.

  • Rimuovere tutti i vestiti in caso di ustione da liquidi bollenti o da sostanze chimiche liquide.

  • Allontanare la vittima dall’ambiente chiuso dove si è sviluppato l’incendio per impedire la comparsa di lesioni alle vie respiratorie da fumi e vapori bollenti e per impedire l’intossicazione da ossido di carbonio che può essere più pericolosa del calore per la vita dell’infortunato.

  • Raffreddare subito tutta l’area ustionata con acqua fredda del rubinetto per circa 20 minuti. Ciò riduce il danno che si produce in profondità. Infatti, il processo ustionante si protrae nei tessuti ben più a lungo del tempo di contatto dell’agente termico con la cute. Il raffreddamento può essere attuato anche applicando pezze fredde sull’area ustionata.

  • Solo nel caso di ustione estesa il raffreddamento non deve durare più di 5 minuti per non causare una ipotermia. Il raffreddamento deve essere fatto, anche se iniziato in ritardo, perché ha ancora efficacia anche se limitata.

  • Proteggere le aree lese. Ciò permette di evitare la contaminazione esterna delle zone ustionate. Può essere attuata con materiale sterile di medicazione o anche, in caso di lesioni estese, mediante l’utilizzo di biancheria pulita. Questa, di più facile reperimento soprattutto in casa, può validamente essere adoperata: basti pensare, per esempio, a quanto è pratico infilare un bambino piccolo dentro una federa di guanciale.

Se l’ustione non è grave

Si procede alla medicazione sul luogo dell’incidente dopo aver eseguito il raffreddamento dell’area ustionata lavando la zona lesa con un antisettico non alcolico e non colorato; si applica una garza non aderente o una pomata antisettica o lenitiva e poi si copre con una garza sterile fissata con cerotti o fascia. Per il dolore somministrare paracetamolo o ibuprofene. La lesione dovrà poi essere controllata dal medico curante entro i successivi 2-3 giorni.

Se l’ustione è grave

È necessario portare il bambino al Pronto Soccorso.

Se l’ustione è limitata e l’ospedale è vicino al luogo dell’incidente, il paziente, una volta protette convenientemente le aree ustionate, può esservi trasportato anche con un mezzo privato. Qualora l’ustione sia estesa, è opportuno che il bambino sia trasportato in ospedale con un’ambulanza, meglio con medico a bordo. Per la richiesta di ambulanza è necessario rivolgersi alla centrale operativa del territorio (118/112).

Cosa fare in attesa dell’arrivo dell’ambulanza

  • Continuare il raffreddamento dell’area ustionata se non molto estesa;

  • Coprire il resto del corpo del paziente con una coperta;

  • Cessare il raffreddamento dopo i primi 5 minuti in caso di ustione molto estesa e, protette le aree lese, coprire il paziente con una coperta.

Cosa non fare

  • Non bucare o asportare le vescicole o bolle di liquido che si formano (flittene).

  • Non applicare oli, unguenti, creme o altre sostanze empiriche, per esempio il dentifricio.

Fonte:

Primo soccorso pediatrico
Edizioni Lswr

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui