Alitosi: alla scoperta delle cause

tagmedicina,Alitosi
- Adv -

L’alitosi (alito cattivo o bromopnea) è un sintomo provocato da patologie metaboliche o respiratorie. Esprime reali problemi di salute. Nella gran parte dei casi, può essere però collegato a una scarsa o non perfetta igiene orale e al manifestarsi di problemi dentali. Spesso la causa va ricercata anche in altri ambiti. Che possono essere alimentari o collegati a stili di vita/abitudini non corretti. Un alito sgradevole persistente può presentarsi in forma cronica. Altre volte invece si manifesta a intermittenza, in determinate ore della giornata. Se dopo i pasti o al risveglio, può essere collegato a disturbi digestivi. “Ascoltare” il problema quando insorge e saperlo rapportare al momento preciso è molto importante e consente allo specialista di indirizzare meglio la diagnosi. A scatenare l’alitosi sono i batteri che si accumulano e producono particolari gas.

Alitosi: le cause
Il ventaglio di cause è molto ampio. Innanzitutto, stili di vita poco sani come il consumo di alcol, il fumo, l’assunzione di farmaci (antidepressivi, antibiotici, antipertensivi, diuretici), la bocca disidrata. Poi, l’alimentazione. È noto che alcuni cibi (aglio e cipolla) contribuiscono ad appesantire l’alito in fase di digestione così come lo zucchero quando è assunto in abbondanza e i latticini. Si tratta infatti di alimenti che giocano un ruolo determinante nello sviluppo di colonie di batteri nella bocca. Ma pure le diete non equilibrate, soprattutto quelle iperproteiche – o il digiuno – possono essere responsabili dell’alitosi. Ci sono infine specifiche patologie che possono dare luogo all’alitosi. In particolare, ne riportiamo qui solo alcune:

  • Tonsillite

  • Tracheite

  • Carie

  • Rinite

  • Infezioni locali come la candida

  • Fibrosi cistica

  • Esofagite

  • Diverticoli esofagei

  • Diabete

  • Malattie epatiche

  • Insufficienza renale

  • Reflusso

  • Sinusite

  • Polmonite

  • Pulpite

  • Piorrea

  • Processo digestivo lento

  • Bronchite(la produzione di muco produce alitosi).

Alitosi: quando la causa è l’igiene orale

La ricca flora batterica anaerobica presente nel cavo orale può riprodursi e accumularsi in modo anomalo e dare origine a un alito cattivo. Questo processo si innesta in seguito alla formazione della placca che può arrivare al sanguinamento delle gengive, particolarmente interessante per i batteri che lo sfruttano, producendo gas maleodoranti. Ecco perché tra le cause più frequenti di alitosi possiamo individuare lo stato di salute della bocca: igiene orale non corretta e saltuaria (comprensiva della lingua), problemi gengivali  o periodontali, ma pure campanello d’allarme di carie  non trattate. Per eliminare la placca è sufficiente utilizzare tutti gli strumenti “casalinghi”, Quando invece si è già nella fase successiva – formazione del tartaro – è necessaria una seduta di igiene orale

Alitosi: come curarla

Il trattamento dell’alitosi è semplice quando il problema non persiste nel tempo. Per esempio eliminando dalla tavola alcuni cibi, riducendo le cattive abitudini legate ad alcolici  e sigarette, aumentando l’idratazione, rispettando un’igiene orale costante (sempre dopo i pasti) e accurata con filo interdentale, scovolino, collutorio. Sono consigliate anche sedute di igiene dentale dal dentista con pulizia della lingua a cadenza annuale (nei casi di tartaro insistente, il professionista potrebbe suggerire un richiamo semestrale). È utile mantenere il cavo orale sempre idratato, bevendo molta acqua: si contribuisce a tenere puliti denti e bocca e a ridurre la presenza di batteri. Anche masticare gomme senza zucchero può interferire positivamente sulla produzione di saliva. Quando invece il sintomo si protrae nel tempo e non si riduce con l’introduzione di nuove abitudini e una corretta igiene orale, è necessario il consulto dello specialista per individuare le cause, attraverso analisi specifiche.

Bibliografia

  • Richter JL. Diagnosis and treatment of halitosis. Compendium of Continuing Education in Dentistry 1096; 17(4): 8702

  • Scully C, ElMaaytah M, Porter S, Greenman J.Breath odor: etiopathogenesis, assessment and management. European Journal of Orai Sciences 1997

  • Yaegaki K, Coil JM. Clinical dilemmas posed by patients with psychosomatic halitosis. Quintessence International 1999; 80 (5): 828833

  • Eli I, Baht R, Kozlovsky A, Rosenberg M. The complaint of orai malodor: possible psychopathological aspects. Psychosomatic Medicine 1996; 58 (2):156159

  • Ayesh R, Mitchell S, Zhang A, Smith R. The fish odour syndrome: biochemical, familial, and clinical aspects. British Medicai Journal 1993; 807 (6905): 655657

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui