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I disturbi d’ansia, che colpiscono il 35% degli adulti di 25-60 anni, potrebbero anche avere origine da una disfunzione tiroidea ed essere trattati curando il problema della ghiandola. Lo rivela uno studio che sarà presentato al congresso virtuale della Società Europea di Endocrinologia da Juliya Onofriichuk dell’Ospedale di Kiev in Ucraina, che ha coinvolto 56 pazienti con disturbi d’ansia e attacchi di panico.
Lo studio mostra anche che trattando il disturbo tiroideo nella maniera classica (antinfiammatori ed eventualmente terapia ormonale), anche le manifestazioni di ansia risultano alleviate.
Gli esperti hanno studiato la funzione tiroidea con una ecografia e gli esami del sangue e visto che in presenza di disturbi d’ansia si registra con elevata probabilità uno stato di infiammazione della tiroide e talvolta anche disfunzioni dei livelli plasmatici degli ormoni tiroidei e presenza di auto-anticorpi specifici, segno di malattia autoimmune della tiroide (ad esempio la tiroidite). Secondo l’a ricercatrice che ha condotto lo studio, un trattamento di 2 settimane con un classico antinfiammatorio (ibuprofene) e con l’ormone tiroideo (tirossina) non solo normalizza la funzione tiroidea ed elimina lo stato infiammato della ghiandola, ma mostra benefici anche sui sintomi di ansia. Lo studio sarà da ripetere su un maggior numero di individui, estendendo l’analisi anche ad altre disfunzioni endocrine.
( Fonte ANSA).