Coronavirus, Ue con Oms per vaccino universale. A Mosca vaccinazione da novembre

La Commissione è pronta ad aderire alla Covax Facility, progettata per l'approvvigionamento di vaccini contro il coronavirus a livello globale.

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La Commissione europea parteciperà a Covax, l’iniziativa Oms per garantire l’accesso al vaccino anti-Covid a tutti i paesi del mondo. Lo annuncia la presidente Ursula von der Leyen. Primo gesto concreto, un contributo da 400 milioni di euro in garanzie a sostegno di Covax. «Finora abbiamo raccolto quasi 16 miliardi di euro» per un vaccino, ricorda, «oggi facciamo un ulteriore passo avanti. La Commissione è pronta ad aderire alla Covax Facility, progettata per l’approvvigionamento di vaccini contro il coronavirus a livello globale. Ci uniremo agli Stati membri, come Team Europe. Perché una cosa è chiara – conclude – non saremo al sicuro finché tutti, qui in Europa o nel mondo, non saranno al sicuro».

A livello mondiale, però, continua ad esserci una forte divario circa la produzione e l’immissione in commercio dei vaccini. Secondo quanto riportato da Interfax, Mosca annuncia la vaccinazione possibile da novembre con consegna di grandi lotti già a settembre. Il ministro della sanità russo Mikhail Murashko ha dichiarato che «Si stanno formando gruppi di monitoraggio post-registrazione, più di 2.500 persone sono già state reclutate e il loro numero totale raggiungerà le 40.000 unità. Un certo numero di altri vaccini sono in fase di registrazione. Raggiungeremo le quantità massime nel periodo novembre-dicembre. Sarà possibile vaccinarsi contro l’influenza e il nuovo coronavirus in tempi diversi». Il governo del primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato la possibilità di una approvazione accelerata del vaccino britannico e l’agenzia americana Food and Drug Administration (Fda) ha programmato per il 22 ottobre prossimo un incontro pubblico con il Comitato consultivo sui vaccini, per discutere sullo sviluppo, autorizzazione e vendita dei vaccini anti Covid-19.
In Italia, presso l’Istituto nazionale malattie infettive (Inmi) ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma, è iniziata il 24 agosto scorso, invece, la sperimentazione sull’uomo di Grad-Cov2, il candidato vaccino italiano contro Sars-CoV-2 il virus che causa Covid-19, realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. Il primo volontario, scelto tra le migliaia che si sono offerti con grande generosità allo Spallanzani, ha ricevuto tramite iniezione intramuscolare la dose di vaccino ed iniziato l’iter che lo porterà nei prossimi mesi a sottoporsi a una serie di ravvicinati controlli periodici che serviranno ai ricercatori per verificare la sicurezza e la tollerabilità del vaccino, nonché eventuali effetti collaterali. La sperimentazione, messa a punto da un team di ricercatori e clinici dello Spallanzani in collaborazione con ReiThera, sarà effettuata su novanta volontari suddivisi in due gruppi per età: 45 tra i 18 e i 55 anni, altrettanti di età superiore ai 65 anni. Il vaccino di ReiThera ha superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta dal vaccino e il buon profilo di sicurezza, ottenendo successivamente l’approvazione della fase 1 della sperimentazione sull’uomo da parte dell’Istituto superiore di sanità, dell’Agenzia italiana del farmaco e del Comitato etico nazionale per l’emergenza Covid-19.
I contratti di acquisto anticipato che la Commissione europea sta negoziando con alcuni produttori di vaccini per assicurarsi una fornitura adeguata di vaccinazioni contro la Covid-19 contengono delle clausole che coprono «alcuni rischi» in cui incorrono le case farmaceutiche accelerando l’iter e la produzione del vaccino, come quelli derivanti da eventuali cause in sede civile. Lo ha spiegato la portavoce per la Salute della Commissione europea Vivian Loonela, durante il briefing on line con la stampa a Bruxelles. Alla domanda di una cronista che le ha chiesto se i contratti (Advanced Purchase Agreement), il primo dei quali è stato firmato la settimana scorsa con AstraZeneca, prevedano la copertura dei rischi connessi alla responsabilità civile in cui incorrono le case farmaceutiche che stanno sviluppando il vaccino, la portavoce risponde che la Commissione sta «negoziando con più società che realizzano vaccini, per fare in modo che gli europei e gli altri Paesi del mondo abbiano vaccini che siano sicuri e utilizzabili, il più velocemente possibile». Aggiunge la portavoce: «Noi siamo nella posizione in cui il nostro interesse primario è quello di proteggere i cittadini, per questo – continua – ciò che prevediamo è che gli Stati membri devono fare dei controlli rigidi sulla sicurezza dei vaccini, che i cittadini devono vedere rispettati tutti i loro diritti normali in campo farmaceutico e che gli Stati membri devono essere pronti a coprire finanziariamente alcuni rischi in cui incorrono le compagnie, precisamente per fare in modo che abbiamo un vaccino. Tutto il lavoro che abbiamo fatto quest’estate con le case farmaceutiche è arrivare ad una situazione in cui abbiamo questo vaccino il più velocemente possibile», conclude Vivian Loonela.

 

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