Covid-19: il virus c’è anche nel cuore. La prova in uno studio

Abbiano osservato una risposta cardiaca all'infezione nei pazienti con un'alta carica virale rispetto ai pazienti senza il virus nel cuore, tale risposta non è stata associata a un afflusso di cellule infiammatorie.

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Grazie alle autopsie di un gruppo di pazienti deceduti con infezione da Sars-CoV-2 è stata rilevata la presenza del virus nel tessuto miocardico. Ma, nonostante i ricercatori dello University Heart and Vascular Centre di Amburgo, in Germania, abbiano osservato una risposta cardiaca all’infezione nei pazienti con un’alta carica virale rispetto ai pazienti senza il virus nel cuore, tale risposta non è stata associata a un afflusso di cellule infiammatorie. Come è noto, studi precedenti hanno descritto casi di miocardite fulminante in alcuni pazienti con Covid-19.

Gli autori hanno condotto questo studio per comprendere se il virus possa essere presente e replicarsi all’interno del cuore e se questa situazione si associ all’infiltrazione di cellule mononucleate o induca l’espressione di citochine in pazienti senza miocardite clinicamente evidente. Allo scopo sono stati utilizzati i dati di autopsie di 39 pazienti consecutivi, età media 85 anni e con diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 post-mortem, eseguite nel centro tedesco tra l’8 e il 18 Aprile. A nessuno dei pazienti deceduti coinvolti è stata diagnosticata una miocardite clinicamente fulminate. I risultati delle analisi hanno mostrato che l’infezione cardiaca è frequente, anche se non associata all’afflusso di cellule infiammatorie all’interno del miocardio. Nello specifico, il Sars-CoV-2 è stato documentato nel miocardio di 24 pazienti (61,5%), in 16 dei quali la carica virale era superiore alle 1.000 copie per μg di Rna. È stata poi misurata nel miocardio l’espressione genica di un pannello di risposta di 6 geni pro-infiammatori. Nei 16 pazienti con carica virale superiore alle 1.000 copie per μg di Rna, è stata osservata una maggiore espressione di citochine che modulano il processo infiammatorio rispetto ai 15 pazienti senza il virus nel cuore. Gli autori sottolineano poi l’importanza di un risultato: il gruppo con l’alta carica virale, sempre in confronto a quelli senza l’infezione cardiaca, non mostrava infiltrazioni di cellule mononucleate nel miocardio. Inoltre, in 5 dei 16 pazienti sono stati osservati segni di replicazione virale nel tessuto miocardico, il che indica non solo la presenza del virus ma anche della progenie virale, sebbene non sia noto se questo possa essere associato alla diffusione del virus. Pertanto, come concludono gli autori su Jama Cardiology, la presenza del Sars-CoV-2 nel tessuto cardiaco non necessariamente causa una reazione infiammatoria compatibile con la miocardite, ma le conseguenze a lungo termine di questa infezione cardiaca richiedono ulteriori indagini.

Jama Cardiol. 2020. Doi: 10.1001/jamacardio.2020.3551
https://doi.org/10.1001/jamacardio.2020.3551

 

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