Lipedema: accumulo di grasso a livello delle gambe, dolore e formicolii

Hai uno sproporzionato accumulo di grasso a livello delle gambe? Hai anche dolore e formicolii? Potresti soffrire di Lipedema!

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Hai mai sentito parlare del lipedema?

Probabilmente no, ma potresti soffrirne senza saperlo, molti infatti pensano che sia semplicemente un inestetismo come la cellulite, senza sapere di cosa si tratta realmente.

Soffri di forti dolori alle gambe? Addirittura a volte il dolore è talmente forte che ti impedisce di camminare per lunghi tratti?

È normale purtroppo, perché il lipedema non è un semplice problema estetico!

Ti avranno anche detto tante volte: “ma perché non ti metti a dieta che hai queste gambe così grosse?”.

Senza sapere che tu sei perennemente a dieta magari, ma semplicemente questa patologia non può essere risolta con le “semplici” diete!

Ci vuole un metodo specifico!

Quindi non è colpa tua, anche se hai fatto tanti sacrifici, che ti hanno portato a pensare che non ci sia niente da fare, ho una bella notizia da darti:

in realtà una soluzione c’è!

Il lipedema, noto anche come lipalgia, o sindrome del grasso doloroso, è una patologia a carattere infiammatorio che colpisce il tessuto adiposo sottocutaneo con uno sproporzionato accumulo di grasso a livello delle gambe, che lentamente si sposta fino alle caviglie.

Frequentemente il Lipedema si sovrappone a problemi di sovrappeso o obesità diffusa, quindi anche per questo motivo la sua diagnosi non è semplice.

In aggiunta, non solo le persone in sovrappeso possono soffrire di lipedema, anche un normopeso può avere questa anomalia nella deposizione di grasso e questi soggetti molto spesso presentano una marcata sproporzione tra la parte superiore del corpo e quella inferiore.

La patologia colpisce anche il sistema linfatico e vascolare, il tessuto connettivo e la fascia muscolare, con infiammazione diffusa anche a questi tessuti.

Il lipedema ha un’incidenza prettamente femminile, una delle peculiarità di questa patologia è che quando si segue una dieta, dimagrisce soltanto la parte superiore del corpo andando così ad aumentare la disarmonia di proporzione con i glutei e le cosce.

Non è solo un semplice problema estetico, perché questa condizione porta ad avere forti dolori, e nel peggiore dei casi all’impossibilità di camminare, se non trattata in tempo.

Purtroppo è una patologia sottostimata e sottovalutata anche se cronica, fortemente debilitante e invalidante sia a livello fisico che psicologico.

La causa del lipedema è da ricercare in diversi fattori: sovrappeso, una marcata estrogeno-dominanza, sedentarietà, genetica.

È una malattia autosomica dominante, influenzata da cambiamenti ormonali; il tessuto adiposo aumenta in modo abnorme, simmetricamente e con noduli, e a differenza del normale tessuto adiposo non risponde ai normali meccanismi di regolazione del deposito di grasso.

Hai notato se l’aumento di volume del grasso a livello delle gambe è stato successivo a qualche episodio che ti ha causato un’alterazione degli ormoni? Come per esempio dopo una gravidanza o la pubertà.

Il grasso che costituisce il lipedema, non è un grasso come gli altri, è tremendamente infiammato, infatti analisi istologiche e molecolari hanno dimostrato la presenza di citochine pro-infiammatorie e di macrofagi (cellule del del sistema immunitario che intervengono quando c’è un’infiammazione in atto); c’è inoltre un’aumento della produzione delle cellule di grasso, che comporta una diminuzione dell’ossigeno nelle zone colpite, per questo quando le tocchi le senti fredde, con conseguente necrosi degli adipociti (le cellule di grasso) ed aumento dell’infiammazione e tutto questo contribuisce alla sintomatologia dolorosa.

Soffri di formicolii alle gambe? E hai notato che basta un piccolo colpo per avere poi un livido? Le gambe sono gonfie?

Questi sono altri segni e sintomi della presenza di questa patologia.

Essendo una patologia poco conosciuta ed ancora oggetto di studio, la diagnosi viene spesso eseguita in ritardo, come verificato dal fatto che nella maggior parte dei casi la diagnosi venga effettuata dopo circa 10 anni dall’effettiva insorgenza della patologia.

La peggior problematica del Lipedema è che le cellule del grasso sono particolarmente sensibili agli sbalzi di glucosio circolante e agli innalzamenti dell’insulina.

Come si traduce tutto questo in poche parole?

Purtroppo vuol dire che le donne affette da Lipedema sono circa il doppio più sensibili ai carboidrati rispetto alle donne non affette.

A parità di carboidrati assunti quindi accumuli più peso (circa il doppio) rispetto alle donne che non soffrono di questa patologia, e in termini di massa grassa soprattutto. Inoltre non riesci ad eliminare molto facilmente tutto quello che hai immagazzinato anche seguendo una dieta molto restrittiva. Proprio perché per questo tipo di patologia le “semplici” diete non servono!

Lo so che hai seguito tante diete, e tutte sono arrivate allo stesso punto: il fallimento…

Ma posso dirti che non è assolutamente colpa tua, perché ci vuole un protocollo specifico per aiutarti:

Il tuo corpo non riesce ad eliminare questo grasso tremendamente infiammato, perché semplicemente non sa come fare!

Un, aggravante ulteriore, e concausa della malattia, è l’estrogeno dominanza in loco: gli estrogeni (i cosiddetti ormoni femminili) prodotti a livello delle cellule adipose hanno due effetti, il primo è quello di interferire con la normale liberazione del grasso dalle cellule, e il secondo, è quello di alterare la regolazione dell’appetito, portando a mangiare di più.

Per questo, quindi, non solo non riesci ad eliminare tutto il grasso in eccesso, ma è proprio questo grasso che produce poi ormoni che dicono al tuo cervello di avere più fame.

Stadiazione e classificazione

Anche se ad oggi la classificazione è ancora in fase di definizione, perché mancano ancora tutte le variabili indispensabili per la diagnosi del lipedema, esiste un metodo per definire degli stadi della malattia

Gli stadi del lipedema sono:

STADIO 1: piccoli noduli in presenza di pelle liscia;

STADIO 2: aumento dei noduli, sottocute ispessita, pelle a buccia d’arancia;

STADIO 3: presenza di macronoduli e aspetto a materasso;

STADIO 4: presenza di edema che non scompare con il riposo, sono interessate anche mani e piedi. Positivo il segno di stemmer ( dove viene pizzicata la parte sopra delle dita dei piedi e non si riesce a tirala su e della fovea (se si forma una fossetta dopo aver pigiato un dito).

Il lipedema si differenzia in 5 tipi diversi a seconda della sua distribuzione a livello corporeo:

TIPO 1: solo i fianchi;

TIPO 2: dai fianchi alle ginocchia;

TIPO 3: dai fianchi alle caviglie;

TIPO 4: quando sono interessate anche le braccia; quindi la persona con il lipedema tipo 4 avrà anche in aggiunta un secondo tipo per esempio: Tipo 4 + Tipo 2;

TIPO 5: solo dalle ginocchia alle caviglie.

#tagmedicinaIl lipedema inoltre ha due varianti:

COLONNARE: la distribuzione del tessuto adiposo è omogenea.

LOBARE: la distribuzione è localizzata, formando delle specie di sacche.

Ma cosa si può fare per trattarlo?

Sicuramente con una molteplicità di interventi che saranno focalizzati su: un’alimentazione specifica e personalizzata, allenamento, cure ormonali in casi particolari, supporto psicologico e liposuzione.

Ovviamente io ti parlerò della parte che riguarda l’Alimentazione, che da sola non risolve il problema, ma sicuramente da degli ottimi risultati.

Da come avrai capito non basta seguire un semplice protocollo nutrizionale ipocalorico perché non darebbe risultati apprezzabili, ed anzi a livello ottico, peggiorerebbe ancora di più la situazione andando ad evidenziare maggiormente la presenza del lipedema.

Come prima cosa la dieta deve essere antinfiammatoria e questo si attua evitando i picchi glicemici/insulinici con un controllo sull’assunzione dei carboidrati sia in termini di quantità/qualità che in termini di tempistiche e distribuzione durante la giornata. La dieta sarà ipocalorica, ipoglucidica e ciclizzata. In alcuni casi si è visto che riducendo nettamente l’assunzione di glutine (da grano moderno) si può migliorare il quadro infiammatorio, anche a livello del tessuto adiposo e questo perché molto spesso può essere presente anche la leaky-gut (o sindrome da alterata permeabilità intestinale); la riduzione del glutine da grano moderno nella dieta, che è noto essere pro-infiammatorio, può giovare ad entrambi gli aspetti.

Devono essere assunti poi tutti quegli alimenti che hanno una spiccata azione antinfiammatoria, aumentando la loro efficacia con le giuste combinazioni, come verdure ricche di vitamine E, spezie ed erbe aromatiche, in particolare lo zenzero.

Deve essere anche presente un buon bilanciamento tra omega6 e omega3, quindi devono essere eliminato tutto il junk food, tutti i prodotti raffinati industriali, le proteine derivanti dagli allevamenti intensivi; ed è da valutare se assumere integratori di omega3.

Lo scopo della dieta è anche quello di stimolare il metabolismo basale associando poi un’attività fisica mirata, che in queste pazienti non deve essere aerobica, ma neanche di forte intensità, per evitare di aumentare ancora di più l’infiammazione a livello del tessuto adiposo.

La flora intestinale batterica spesso deve essere riequilibrata e questo perché al Lipedema è molto spesso associata anche la disbiosi (una condizione di disequilibrio tra le specie batteriche intestinali); la salute intestinale infatti contribuisce a migliorare i livelli ormonali, che risultano essere molto alterati nelle donne affette da questa patologia.

Un aiuto sostanziale per la microflora è l’eliminazione iniziale o duratura di latte e derivati, con un parallelo aumento del consumo di verdura, facendo attenzione però a consumare solo alimenti biologici stagionali e controllati, per evitare di assumere pesticidi e altre molecole simili che vanno ad interferire a livello endocrino.

Quindi lo scopo dell’approccio nutrizionale è quello di ridurre lo stato infiammatorio cronico escludendo o eliminando tutti quegli alimenti pro-infiammatori e aumentando il consumo di alimenti che contrastano l’infiammazione.

Quali alimenti è consigliato assumere?

Tutti quelli di origine vegetale che apportano fibre, sali minerali e vitamine, la frutta e la verdura sono consentite. Integrare con giuste quantità di olio di oliva, di lino e di cocco.

Ovviamente l’approccio nutrizionale del Lipedema non si presta assolutamente al “fai da te”, al contrario bisogna sempre rivolgersi a un professionista della nutrizione.

Da sola la dieta, come già detto, non è del tutto risolutiva, ma è un grande aiuto, perché contribuisce a migliorare il quadro infiammatorio e quindi il dolore localizzato agli arti inferiori, migliorando così la qualità della vita.

L’attività fisica può dare giovamento ma deve essere adeguata, per evitare ritenzione di liquidi dati da un’attività troppo intensa.

Purtroppo in Italia, questa patologia è poco conosciuta e soprattutto riconosciuta, quindi è fondamentale informare e informarsi per farla conoscere a più persone possibili e poter dar voce a tutte quelle donne che ne sono afflitte.

Fondamentale è la diagnosi precoce e il supporto di specialisti.

 

Biologa Nutrizionista, laureata alle Federico II di Napoli. Una volta iniziata la mia professione di libera professionista, seguendo i miei pazienti la passione per il mio lavoro cresceva giorno per giorno, portandomi a voler sapere sempre più aggiornandomi continuamente seguendo corsi e convegni. Chi mi conosce sa che metto tutta me stessa nel mio lavoro, sfruttando la mia empatia, per poter così capire appieno la problematica di ogni paziente, per quanto radicata possa essere. La mia mission è far diventare tutte le persone che vengono da me ciò che desiderano essere. Questo cammino passa attraverso un’alimentazione consapevole e soprattutto nel non demonizzare determinate categorie di alimenti.

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