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La siringomielia è una malattia rara cronica caratterizzata da un’alterazione a carico del midollo spinale. Nell’ambito di questa struttura del sistema nervoso si forma un’infiltrazione del fluido dal quale il midollo stesso è circondato e che scorre anche in un canale che lo attraversa in lunghezza. La formazione di questo volume, a sua volta, crea fenomeni di compressione nel midollo circostante e ciò provoca sintomi più o meno gravi ed estesi.
La frequenza della malattia, secondo gli esperti, è di 8,4 casi su 100.000 persone. Alcune fonti citano una prevalenza maggiore nelle femmine, rispetto ai maschi, e nella fascia di età che va dai 20 ai 40 anni, ma ciò non esclude che si può presentare anche in età infantile e dopo i 40 anni.
SINTOMATOLOGIA
Lo sviluppo delle manifestazioni cliniche della malattia è lento. La comparsa o l’aggravamento possono seguire uno sforzo, un colpo di tosse o una caduta. I sintomi più frequenti sono: parestesie e mancanza di sensibilità al caldo e al freddo, formicolii, tremore, debolezza o spasticità dei muscoli, difficoltà di movimento, astenia, incontinenza, apnee notturne durante il sonno e respiro superficiale. La maggior parte delle persone con siringomielia ha frequenti cefalee e altri dolori da alterata funzione dei nervi.
TRATTAMENTO
La terapia della siringomielia richiede un approccio multidisciplinare al quale contribuiscono neurologi, pediatri, neurochirurghi, chirurghi, oculisti e altri operatori sanitari. In termini di compensazione delle alterazioni a carico del midollo, gli obiettivi prioritari sono quelli di ristabilire un normale flusso del liquido cefalorachidiano e di ridurre o abolire la compressione del tessuto del midollo posto intorno alla cisti. Nei casi in cui si renda necessario un intervento chirurgico, tale opzione va valutata attentamente e discussa fra malato e neurochirurgo, che a sua volta ha studiato il caso con gli altri specialisti che lo seguono. Altre cure che si impiegano sono farmaci per il dolore, fisioterapia e altre tecniche di rieducazione e di compensazione delle disfunzioni del sistema nervoso.
(Fonte Fondazione Cesare Serono)