Lavaggi nasali e gargarismi possono ridurre la carica virale in bocca e naso

tagmedicina,lavaggi
- Adv -

Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, e Manuele Casale, dell’Uos Terapie integrate in otorinolaringoiatria, concludono in un testo pubblicato sull’International Journal of Immunopathology and Pharmacology che effettuare lavaggi nasali e gargarismi con soluzioni debolmente alcoliche potrebbe essere utile per prevenire infezioni da Sars-CoV-2.

I ricercatori partono dal presupposto che i lavaggi nasali e i gargarismi sono spesso utilizzati per ridurre l’incidenza di infezioni del tratto aereo-digestivo superiore. In particolare, ricordano, uno studio ha mostrato che effettuare lavaggi nasali tre volte al giorno per otto settimane in un gruppo di bambini ha ridotto significativamente il numero di infezioni delle alte vie aeree, la sintomatologia rinosinusale, il consumo di farmaci e i giorni di assenza a scuola in confronto a un gruppo di controllo. In un altro studio è stato osservato come, nei soggetti con raffreddore comune trattati con lavaggi nasali e gargarismi, si sia registrata una riduzione della durata della malattia, del consumo di farmaci, del tasso di contagio e una della carica virale nasale. Secondo i ricercatori, quindi, i lavaggi potrebbero ridurre la carica virale del Covid-19 nelle fosse nasali, e, grazie agli ioni cloruro contenuti nella soluzione fisiologica, migliorare i meccanismi di difesa antivirale tramite l’attivazione dell’immunità innata delle cellule della mucosa nasale. Questo accorgimento potrebbe essere particolarmente importante nell’età pediatrica. «Nei bambini può essere difficile far rispettare il distanziamento sociale e l’uso corretto della mascherina, e il lavaggio nasale potrebbe essere identificato come un gioco» spiega Ciccozzi. Gli esperti analizzano poi la potenziale utilità dei gargarismi con agenti antimicrobici, che possono ridurre la carica virale presente nei fluidi orali, e quindi nei droplet. Gli esperti ricordano che fino a che non sarà disponibile un vaccino sarà necessario mettere in pratica tanti accorgimenti, e che saranno necessari ulteriori studi su più ampia scala per verificare in particolare l’efficacia di questa importante e promettente strategia preventiva.

International Journal of Immunopathology and Pharmacology
https://journals.sagepub.com/home/iji

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui