Il maggior volume di massa muscolare si associa a un minor rischio cardiovascolare futuro

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Sembra che la massa muscolare nelle persone di mezza età sia legata al futuro rischio di malattie cardiovascolari (CVD). «La prevenzione del declino della massa muscolare scheletrica (SMM), che sta diventando sempre più prevalente tra le popolazioni di mezza età e quelle più anziane, può costituire un mezzo efficace per promuovere la salute cardiovascolare» scrive Stefanos Tyrovolas, della Harokopio University in Grecia, autore di uno studio pubblicato su Journal of Epidemiology & Community Health. Le alterazioni nella SMM, che diminuisce con l’età anche a partire dalla metà dei 30 anni, sono state correlate a diverse disabilità, malattie mentali, salute cardiovascolare e mortalità. Però gli studi sull’influenza della SMM sul rischio cardiovascolare sono stati condotti su individui già affetti da CVD. Lo scopo di Tyrovolas e colleghi è stato quindi di valutare l’associazione tra la SMM e il rischio di CVD in persone di mezza età sane. A questo scopo sono stati coinvolti 1.019 partecipanti allo studio ATTICA con almeno 45 anni nel 2001-2002 senza malattie CVD all’inizio della ricerca. In 10 anni si sono verificati 272 casi di CVD fatale o non-fatale. Gli uomini hanno mostrato un rischio CVD incidente più alto rispetto alle donne. La minor incidenza di CVD si è osservata nei partecipanti con un indice SMM più alto all’inizio del periodo di monitoraggio. Inoltre, la prevalenza di ipertensione, diabete e obesità è risultata più bassa tra gli individui con il volume muscolare maggiore, che erano più giovani, soprattutto uomini, fumatori, istruiti, con un alto livello socioeconomico, praticavano maggior attività fisica e seguivano una dieta mediterranea. I risultati delle analisi mostrano che i livelli di SMM al basale sono associati a un minor rischio CVD indipendentemente da dieta, reddito familiare e livello di istruzione, nonché da noti fattori di rischio, tra cui il diabete. Questo però solo tra gli uomini. Come suggerito dagli autori, la disparità di genere osservata potrebbe essere spiegata dal più alto volume muscolare negli uomini all’inizio dello studio o da differenze ormonali nei processi di invecchiamento. «Le scoperte di questo studio supportano l’importanza della valutazione della SMM nella previsione del rischio CVD a lungo termine tra gli adulti di mezza età o più anziani senza CVD pre-esistente» affermano.

J Epidemiol Community Health. 2019. doi: 10.1136/jech-2019-212268.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31712252

 

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