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Bere alcolici in modo moderato potrebbe preservare la funzione cerebrale in età avanzata, secondo quanto conclude uno studio dell’Università della Georgia appena pubblicato su Jama Network Open che ha esaminato il legame tra consumo di alcol e modifiche nel tempo della funzione cognitiva tra la mezza età e l’età anziana. «Volevamo capire se il consumo di piccole quantità di alcolici fosse effettivamente correlato al mantenimento di una buona funzione cognitiva con il passare del tempo» esordisce il coautore Ruiyuan Zhang, del College of Public Health all’Università della Georgia.
Zhang, insieme ai colleghi, ha seguito le modifiche della sfera cognitiva nell’arco di un decennio utilizzando i dati dei partecipanti allo Health and Retirement Study uno studio di coorte statunitense svolto a livello nazionale. Durante il follow-up 19.887 partecipanti hanno risposto a un sondaggio biennale sullo stato di salute e sullo stile di vita, comprese alcune domande sul consumo di alcolici, che era stato definito da leggero a moderato se venivano bevuti settimanalmente meno di otto drink per le donne e 15 drink o meno per gli uomini. «Ai partecipanti è stata anche misurata la funzione cognitiva con una serie di test sullo stato mentale, combinati a formare un punteggio cognitivo totale» scrivono i ricercatori, che hanno valutato se lo stato mentale di ogni partecipante restasse invariato nel tempo oppure iniziasse a declinare. I risultati mostrano che, rispetto ai non bevitori, chi beveva uno o due drink al giorno tendeva a eseguire meglio i test cognitivi nonostante la presenza di fattori noti per avere un impatto sulla sfera cognitiva come l’età, il fumo o il livello di istruzione. «La quantità ottimale di alcolici consumata a settimana era compresa tra 10 e 14 drink. Ma ciò non significa che chi beve meno dovrebbe incrementare i consumi, in quanto risulta attualmente difficile stabilire un nesso causa effetto» spiega Zhang. E conclude: «In altri termini questo studio non vuole incoraggiare chi non beve alcolici a incominciare a farlo per prevenire il declino della funzione cognitiva».
Jama Network Open 2020. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.7922
https://dx.doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2020.7922
