Mascherine monouso, la sterilizzazione può fare la differenza

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In una lettera di ricerca pubblicata su Jama Network Open, Changjie Cai ed Evan Floyd, della University of Oklahoma, hanno analizzato quanto possano essere ancora efficaci vari tipi di dispositivi di protezione individuale monouso dopo una sterilizzazione. «A causa della pandemia c’è una carenza globale di mascherine necessarie per proteggere il personale sanitario. I Centers for Disease Control and Prevention statunitensi hanno suggerito la possibilità di riutilizzare le mascherine usa e getta in modo da conservare le scorte disponibili» spiegano gli autori.

Quello che però manca sono studi sugli effetti della sterilizzazione sull’efficienza di filtrazione delle mascherine, in particolare su quelle chirurgiche e quelle di tipo Kn95, che i Cdc hanno indicato come possibili sostituti delle N95 in caso di mancanza di queste ultime. Per questo i ricercatori hanno testato la possibilità di riutilizzare queste mascherine. L’efficienza di filtrazione media delle mascherine non trattate è stata del 97,3% per il tipo N95, del 96,7% per il tipo Kn95 e del 95,1% per le mascherine chirurgiche. Dopo la sterilizzazione con H2O2 (perossido di idrogeno), l’efficienza di filtrazione è stata del 96,6% per N95, del 97,1% per Kn95 e del 91,6% per le mascherine chirurgiche. Dopo la sterilizzazione con ClO2 (diossido di cloro), invece, l’efficienza di filtrazione è stata del 95,1% per N95, del 76,2% per Kn95 e del 77,9% per le mascherine chirurgiche. Considerando invece l’efficienza di filtrazione per dimensione dell’aerosol, per tutte le maschere non trattate l’efficienza di filtrazione per dimensione è stata superiore al 95%. Per N95 dopo sterilizzazione con ClO2, l’efficienza di filtrazione media per particelle di circa 300 nm è diminuita fino a circa l’86,2%, sebbene l’efficienza di filtrazione complessiva sia stata mantenuta a circa il 95%. Sempre per le particelle di circa 300 nm, l’efficienza di filtrazione media è diminuita fino al 40,8% per Kn95 e al 47,1% per le mascherine chirurgiche.
«Il nostro lavoro ha evidenziato che i processi di sterilizzazione hanno effetti diversi sull’efficienza di filtrazione delle mascherine, e che la sterilizzazione con H2O2 ha avuto meno effetti negativi rispetto a quella con ClO2. Inoltre, ha mostrato che bisogna considerare non solo l’effetto sull’efficienza complessiva della filtrazione, ma anche quello sulla filtrazione per particelle simili agli agenti infettivi di interesse» concludono gli autori.

Jama Network Open 2020. Doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.12099
https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2020.12099

 

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