Prevenzione osteoporosi: cause, diagnosi, trattamenti

L'osteoporosi, colpisce nel mondo svariati milioni di persone, di cui alcuni milioni anche in Italia. Essa è una condizione in cui le ossa diventano fragili e si fratturano facilmente al punto che la si potrebbe definire come “sindrome da fragilità ossea” superando la definizione di osteoporosi ed osteopenia eccessivamente legata all’esame MOC DEXA. Cerchiamo di capirne le cause, i metodi di diagnosi ed i trattamenti disponibili per la prevenzione dell'osteoporosi e la sua terapia.

Tagmedicina, prevenzione osteoporosi
- Adv -

Per molti anni si è pensato che l’osteoporosi cosiddetta primitiva che si sviluppa nel corso della vita senza altre cause fosse una malattia da carenza di calcio. Questo è vero solo in parte. In realtà il calcio nella nostra dieta è spesso sufficiente ma il vero problema risiede il più delle volte nella nostra dieta poco salutare ed in uno stile di vita anch’esso inadeguato. La nostra dieta è quindi molto spesso il colpevole. Ad esempio, la soda pop, i cibi raffinati e le proteine ​​animali favoriscono la perdita ossea. Le prove a riguardo sono ormai considerevoli, e la soluzione è mangiare più frutta e verdura e meno proteine ​​animali.

I fattori dietetici possono influenzare l’equilibrio acido-alcalino (il termine più corretto è acido-base) determinando un incremento di perdita di calcio dalle ossa. Una dieta acida eccessivamente ricca di proteine ​​animali causerà la perdita di calcio. Una dieta alcalina ricca di frutta e verdura ne impedirà la perdita. (Nutrients. 2017 May 25;9(6). pii: E538. doi: 10.3390/nu9060538. Diet-Induced Low-Grade Metabolic Acidosis and Clinical Outcomes: A Review. Carnauba RA, Baptistella AB, Paschoal V, Hübscher GH).

Quando consumate in eccesso caffeina, bibite, alcool ma anche il fumo e la mancanza di esercizio fisico sono i principali fattori di uno stile di vita inadeguato che sono alla base della sindrome da fragilità ossea (od osteoporosi che dir si voglia). L’esercizio ad alto impatto ma anche quello aerobico sono importanti per rendere le ossa resistenti. Molto spesso viene consigliato un iperconsumo di latte e latticini quasi come medicamenti fondamentali per la prevenzione dell’osteoporosi. Ma, c’è un ma:  non vi è alcuna certezza che un’alimentazione ricca di latte e latticini prevenga le fratture ossee (Food Nutr Res. 2016 Nov 22;60:32527. doi: 10.3402/fnr.v60.32527. eCollection 2016.Milk and dairy products: good or bad for human health? An assessment of the totality of scientific evidence.Thorning  ed altri). Latte e latticini vanno quindi considerati degli alimenti, peraltro ottimi, ma non sono una medicina e vanno assunti solamente in relazione ai propri gusti personali anche se un loro eccesso può risultare essere un fattore di sbilanciamento nel delicato equilibrio acido-base.

MOC DEXA è come il vangelo?

Nel 1994 fa la sua apparizione il DEXA Scan. Tuttavia, la scansione DEXA non rivela nulla sulla reale resistenza dell’osso, che è più importante della densità ossea nella prevenzione delle fratture da fragilità. Il risultato del test DEXA è chiamato T-Score e si basa sul confronto con una densità ossea sana di 20-30 anni. Il concetto T-Score è fuorviante e probabilmente dovrebbe essere cambiato. Nel procedere degli anni si perde massa ossea ma non deve necessariamente essere considerata una malattia solo perché la densità ossea non è la stessa di un giovane. Il punteggio Z-Score che confronta la densità ossea con altri della medesima fascia di età è un po’ più vicino alla realtà. La misurazione della densità minerale ossea (BMD) può comunque indicare una probabilità del rischio di fratturativo, specie se associato alla valutazione FRAX ® ed ancor meglio a quella DEFRACALC che è modificata per gli standard italiani.

Esistono però due semplici test che indicano la perdita di proteine ​​ossee o la loro ricostituzione (CTX per il riassorbimento e P1NP per la ricostruzione). Questi indicatori sono utili soprattutto per determinare se il proprio programma di miglioramento ha successo. Purtroppo la maggior parte dei medici non ha familiarità con questi semplici esami ed addirittura per uno di essi, il P1NP, è quasi impossibile trovare un laboratorio che lo esegua.

Dott. Gianfranco Pisano Laureato in Medicina e Chirurgia all’ Università la Sapienza Roma Master in Medicina dello Sport, Università di Siena Master malattie metaboliche dell'osso, osteoporosi, Università di Firenze Master Fitoterapia, Università di Trieste e Computense di Madrid

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui