I capisaldi su cui poggia il “Monumento Salute”

Sono attività fisica quotidiana e giusta alimentazione: il rapporto medico-paziente determinante in ottica prevenzione e benessere

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Parlare di Medicina-Sanità- Salute oggi risulta impresa altamente complessa, ricca di “approcci” di vario livello e rilevanza (epidemiologico, biologico, fisiopatologico, tecnologico-industriale, etico, politico, economico, sociologico, culturale) su ognuno dei quali varrebbe veramente la pena soffermarsi al fine di recuperare alla radice il “Senso” dell’atto Medico, in un contesto sociale odierno connotato da sbiadimenti culturali, umani ed identitari, sempre più allarmanti.

Volendo comunque rimanere nell’ambito di qualche semplice riflessione, il compito sostanzialmente principale che il Medico e la Medicina oggi hanno primariamente da affrontare è quello di “produrre Salute”. Ogni gesto sanitario che viene messo in essere da parte del Medico (e su cui valga la pena investire risorse) deve mirare unicamente alla “produzione di Salute”, sia che si tratti del singolo individuo, sia che si miri ad agire nel contesto di vaste popolazioni e nel sociale.

Più che porsi il target di sussistenza e/o persistenza biologica nel contesto di un profondo disagio determinato dal fattore fortemente limitante denominato “Malattia”, oggi “fare Medicina” più che mai significa “produrre Salute” in termini “liberatori e liberanti”, laddove per “Salute” non si intende, come un tempo si era detto, la sola presenza di “benessere fisico psichico e sociale”, men che meno la “assenza di malattia”.

Fare Medicina oggi significa in primis educare le persone al mantenimento ed alla promozione del proprio stato di Salute, tale da consentire a ciascun individuo di vivere la propria “Libertà” alla ricerca della “Felicità”, in assenza di vincoli limitanti e frustranti, e quindi, di conseguenza, produrre un “Patrimonio” sociale di “Salute”, con tutte le ovvie ricadute sulla vasta scala della popolazione tutta.

Un antico proverbio cinese recita che “l’acqua che scorre non è mai putrida e le cerniere di una porta in movimento non possono essere mangiate dai vermi”, mentre nel XII secolo d.C. Mosè Maimonide, famoso rabbino Medico di Cordova e de Il Cairo, nella sua “Guida alla buona Salute”, scriveva che “se una persona volesse prendersi cura di sé, come agisce nei confronti del proprio cavallo, eviterebbe molte malattie. Nessuno infatti dà al proprio cavallo troppo fieno, ogni padrone gliene serve una misura adatta a quanto gli necessita e può digerire, inoltre sta ben attento a fargli fare ogni giorno il giusto allenamento per mantenerlo in buona forma.

Ma quando si tratta di se stesso, l’uomo trascura di fare l’esercizio, di cui il suo corpo ha bisogno, anche se questo è uno dei fondamentali principi per mantenersi in buona salute e prevenire i malanni”. Orbene, dentro queste semplici affermazioni, datate ben otto secoli, senza voler scomodare testimonianze scientifiche anche molto precedenti nel tempo rispetto a queste, si racchiude sostanzialmente il “segreto” della preservazione e della promozione dello stato di salute.

Oggi sappiamo con assoluta certezza che i due capisaldi sui quali poggia il “monumento Salute” sono l’attività fisica quotidiana e la giusta “alimentazione” e di conseguenza la buona “nutrizione” delle cellule del nostro organismo.

L’organismo umano, infatti, si è evoluto nel corso di centinaia di migliaia di anni in ambienti “naturali” in cui il cibo scarseggiava assai e lo sforzo fisico per procacciarselo era giocoforza intenso. La forza muscolare bruta ed il movimento erano assolutamente indispensabili per “produrre” il da vivere quotidiano, non esistendo alcuna “macchina” o strumento vicariante la fatica di ogni giorno dell’Uomo, né essendo presenti le varie “comodità” dell’oggi.

Per tali motivi il nostro organismo si è sviluppato nei millenni di pressione evolutiva, e plasmato, per funzionare ottimamente solo in condizioni di attività fisica quotidiana costante. Gli studi epidemiologico-statistici ci dicono certamente che le persone che praticano attività fisica costantemente e regolarmente sono più “sane” (in ossequio e coerenza al concetto di “Salute” sovra espresso) e vivono decisamente più a lungo di quelle sostanzialmente pigre e sedentarie.

Le principali categorie di patologie che determinano fondamentalmente lo stato di malattia sino a condurre alla morte (cardio-vascolari, neoplastiche, degenerative, metaboliche) sono fittamente occupate da soggetti che hanno abdicato ad un sano stile di vita di Salute, motorio ed alimentare. Parimenti, infatti, una corretta alimentazione deve essere considerata la giusta partner dell’attività fisica se si vuole che il progetto Salute divenga il“matrimonio per la Vita” della persona.

Ma perché l’alimentazione sia vera “nutrizione”, ovvero concorra al mantenimento del giusto equilibrio metabolico-funzionale delle cellule dell’organismo, deve rispondere a precisi requisiti assolutamente non negoziabili, in termini qualitativi, apportando la giusta dose di sostanze nutrienti (proteine, zuccheri, grassi, vitamine, minerali, acqua) senza eccedere nella quantità, che dovrà logicamente rispettare i criteri di “carestia” della evoluzione dell’Uomo.

Anche infatti la miglior benzina, se introdotta in eccesso, blocca e rovina definitivamente anche il raffinatissimo e performantissimo motore Ferrari di Formula Uno. Il rapporto dialettico e di complicità col proprio Medico nella stesura del “progetto Salute” fornirà le giuste dritte al singolo paziente circa la realizzazione pratica di quanto.

Medico cardiologo, è nato a Rimini il 24 agosto 1949. Ha studiato cardiologia, geriatria, idrologia medica presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Bologna. Attualmente lavora presso RiminiTerme. Impegnato nel sociale e nella politica, è stato in passato candidato sindaco ed è attualmente molto impegnato per il Lions Club International.

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