Emicrania, come prevenirla con i nuovi anticorpi

Anticorpi somministrati attraverso una iniezione al mese

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La Food and Drug Administration (Fda) americana potrebbe approvare entro il primo semestre dell’anno un nuovo farmaco in grado di prevenire gli attacchi di emicrania. Un problema che affligge il 15% della popolazione mondiale (più di diabete, epilessia e asma insieme), ma contro il quale sono stati scarsi, finora, gli avanzamenti della medicina.

E’ in arrivo una nuova classe di anticorpi monoclonali, gli inibitori del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (Cgrp), un neurotrasmettitore prodotto dai neuroni nel cervello. Gli studi hanno dimostrato che i livelli di Cgrp aumentano durante gli attacchi di emicrania e si riducono dopo il trattamento con i triptani, motivo per cui la terapia dà sollievo al paziente.

I nuovi anticorpi, il primo dei quali si chiama erenumab, grazie a un’iniezione mensile sono in grado di ridurre gli attacchi di emicrania nel 60% dei malati, senza effetti avversi.

I partner che producono il nuovo medicinale, Novartis e Amgen, sperano che il via libera negli Usa arrivi nei primi 6 mesi del 2018. Ma ci sono anche altre aziende con prodotti simili, come Teva con fremanezumab ed Eli Lilly con galcanezumab, per i quali si attende l’autorizzazione entro l’anno.

Il costo dei trattamenti non è stato ancora reso noto, ma secondo gli analisti dovrebbe aggirarsi attorno agli 8.500 dollari l’anno per paziente, un prezzo che poi si abbasserà progressivamente.

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