Cappelletti, tacchini, impepate e capitoni riempiranno le tavole. Ma il solo pensiero delle leccornie, oltre a scatenare l’acquolina, fa accendere una temibile spia rossa nel cervello. Il pericolo alle porte: le calorie di troppo.
Grassi, carboidrati, proteine che di sicuro si ingurgiteranno in quantità superiore alla norma preoccupano tanto chi alla linea ci tiene, tanto chi ha problemi di salute e sa che pasti ricchi e ben conditi aggrediscono terapie e sforzi fatti.
Ma fare la dieta il giorno di Natale è assurdo. Sinceramente, non si può rinunciare al momento conviviale per eccellenza. Onde evitare di ritrovarsi il 7 gennaio con i pantaloni che non si chiudono, i golf che tirano sulla pancia, le camicette che strizzano il seno un modo c’è: utilizzare le settimane che precedono le festività per seguire una dieta base e perdere quei due o tre chili che ci faranno sentire con la coscienza a posto alla tavola di Natale.
E poi, nel periodo clou, osservare una dieta di compenso. In parole povere, se il 24 sera, 25 e 26 dicembre non ci si è trattenuti, i giorni successivi e prima del 31 bisognerà stare attenti.