Obesità e anoressia alterano il buonumore

Uno studio svela i rischi peraltro già noti: ma solo parlandone si fa prevenzione

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Era immaginabile ma arrivano le conferme da un nuovo studio dei ricercatori dell’Università dell’Illinois pubblicato sulla rivista Neuropsycopharmacology. Molto spesso infatti dietro depressione e ansia si nasconde lo squilibrio di peso.

Un peso troppo basso o l’obesità, infatti, alterano l’ormone allopregnanolone che fa provare sensazioni di benessere. Troppo peso o troppo poco peso mandano in tilt il sistema che trasforma il progesterone in allopregnanolone. L’anoressia e la bulimia rappresentano, fra l’altro, un male che colpisce sempre di più le persone giovani.

Lo studio ha coinvolto 12 donne con anoressia nervosa, 12 donne di peso normale e 12 obese. Nessuna di queste aveva ricevuto una diagnosi di depressione o assunto antidepressivi precedentemente. A tutte, oltre alla compilazione di un questionario, è stato effettuato un prelievo di sangue.

Si è visto come l’allopregnanolone si dimezzava nelle anoressiche e si riduceva del 60% nelle obese rimanendo invece la quantità di progesterone inalterata segno che qualcosa nella via di trasformazione del progesterone in allopregnanolone si inceppava. Il grado dei disturbi d’ansia aumentava più l’allopregnanolone era basso.

La sfida futura per cercare di curare questi problemi comportamentali sarebbe quella di utilizzare molecole in grado di aumentare la produzione di “allo” come antidepressivi alternativi a quelli già in uso che non sono completamente efficaci.

Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Universita’ di Bologna nel 1992. Si è specializzato, nel 1996, presso la stessa Universita’ in Ginecologia e Ostetricia. Lavora presso la Divisione di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale S.Orsola a Bologna e insegna alla Scuola di Specialita’ in Ginecologia e Ostetricia.

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