Abbigliamento
In alta montagna le condizioni climatiche sono diverse da quelle in cui siamo abituati a vivere e possono cambiare repentinamente: è quindi necessario consultare i bollettini nivo-meteorologici prima di recarsi sulle piste o prima di un’escursione. La variabilità del clima può essere affrontata da un abbigliamento a strati: le vecchie guide consigliano “in montagna un panino in meno e un maglione in più”; guanti e cappello impermeabili a vento, non devono essere mai dimenticati.
Alimentazione
Il freddo e le sue complicanze si prevengono anche con una corretta alimentazione che privilegi i carboidrati, energetici e facilmente digeribili da consumare soprattutto con la prima colazione (pane, biscotti, fette biscottate, frutta, miele e marmellata) e con il pranzo (pasta, riso o polenta). Durante il giorno non bisogna far uso di alcolici che favoriscono una diminuzione del grado di attenzione e una perdita di calore attraverso la vasodilatazione periferica.
Assideramento e congelamento
I provvedimenti da adottare di fronte a una situazione di assideramento o congelamento in attesa del medico sono volti a ripristinare la normale temperatura corporea: condurre il soggetto al più vicino posto riparato dal vento (rifugio, baita), rimuovere gli indumenti umidi o bagnati sostituendoli con altri caldi e asciutti.
Sono assolutamente da evitare: frizioni con la neve che non fanno altro che aumentare la dispersione del poco calore residuo, riscaldamenti con fonti di calore diretto come fuochi o marmitte di auto di cui non si può controllare la temperatura e che possono procurare ustioni, la perforazione di eventuali vesciche e la somministrazione di alcolici.
Sole
Per evitare eritemi solari è importante proteggere la pelle e le labbra, rese ancora più delicate per il freddo, con creme solari e stick ad alta protezione. Da non trascurare la protezione degli occhi utilizzando occhiali con lenti a elevato assorbimento e muniti di protezioni laterali che fermano il vento e la radiazione solare diffusa e limitano l’azione del freddo.
Mal di montagna
Non tutti sanno che salire oltre i 2.000 metri comporta modificazioni dell’apparato cardiocircolatorio caratterizzate da palpitazioni, stanchezza, affanno e cefalea che si prevengono con un adeguato allenamento e la gradualità dell’ascensione. La loro cura è la perdita di quota, il riposo e una buona idratazione. Chi soffre di pressione alta dovrà stare attento ai violenti sbalzi di temperatura.
In forma sulle piste
Un corretto allenamento prima di affrontare le piste è importante anche per la prevenzione degli eventi traumatici di cui i più frequenti sono quelli a carico del ginocchio. Per ottenere una buona forma fisica sarebbe necessario allenarsi due mesi prima della partenza.
L’allenamento dovrebbe essere mirato a migliorare la forza, la flessibilità e la mobilità articolare: comprendendo una prima fase di allenamento aerobico per lo sviluppo del fiato, dell’agilità e della prontezza di riflessi (jogging, saltelli, bicicletta) e una seconda fase anaerobica con esercizi per sviluppare la potenza muscolare delle braccia e soprattutto delle gambe.
Fare attività fisica in montagna è sicuramente in “plus” per la salute. Migliora l’ossigenazione per uno stimolo sulla eritrogenesi, migliora l’umore nelle persone depresse, aumenta il metabolismo di base per le basse temperature che convertono “staminalmente” il tessuto grasso bianco in tessuto grasso bruno.