“Mangiare placenta non serve a niente, anzi è pericoloso”

Il dottor Salvo Di Grazia, ginecologo, sulla moda che viene dagli States: “Rischi troppo alti, sconsiglio assolutamente”.

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Mangiare placenta non serve a niente, nonostante ciò che dicono alcune modelle in calo di popolarità o alcune attrici che hanno perso il centro della ribalta. Una pratica che non ha nessuna utilità, non procura benefici e ha qualche rischio.

Un’infezione grave ha causato il ricovero di un neonato per insufficienza respiratoria. Dopo varie indagini si è scoperto che la mamma di quel bambino aveva assunto compresse di placenta, nuova frontiera dell’idiozia moderna, che però erano infettate da un batterio (streptococco) che le avevano causato un’infezione. Questa è stata poi contagiata al bambino che si è ammalato. Due ricoveri, uno in terapia intensiva, e due cicli di terapia antibiotica, lo hanno salvato. Il caso è descritto nel sito del Cdc.

In alcune culture la placenta ha avuto anche un ruolo sacro, come generatrice di vita. Nell’uomo, ovviamente, la placenta non ha ruoli sacri né alimentari e nessuna cultura, nemmeno antica, ne descrive il consumo. Poi noi esseri umani, in Occidente, ci siamo annoiati delle comodità e cerchiamo sempre nuovi stimoli per motivare ogni nostro gesto. La placentofagia è probabilmente uno di questi, il ridurre a ‘rito magico’ un normalissimo momento della vita umana. Perché esistono persone che della placenta fanno un totem.

Qualcuno la seppellisce nel proprio giardino, altri la conservano per farci un ciondolo, altre ancora, le più estremiste, la mangiano. Placentofagia, ovvero l’abitudine a mangiare placenta (non solo la propria…) e viene ‘venduta’ come una pratica utile, benefica, che ridurrebbe alcuni disturbi dopo il parto migliorando la ripresa.

Chi la promuove mostra studi fatti su animali o teorie indimostrate ma c’è sempre un ostacolo a tutto, non scientifico ma pratico: il buon senso. Mangiare placenta è più o meno come mangiare una fetta di carne (un po’ più piena di vasi sanguigni) e non approfondisco per non urtare gli stomaci più deboli, ma esistono diverse aziende che offrono capsule di placenta, assaggini di placenta deidratata, dolci di placenta al cioccolato.

Il fatto è che la placenta non ha particolari utilità nutritive e non contiene sostanze che non troviamo in altro modo. Il suo consumo è quindi totalmente ingiustificato e resta una semplice moda, oltre al fatto che è un ‘organo’, un pezzo di carne che può essere sporco, contaminato, infetto. Anche rischioso.

La placenta può infatti essere colonizzata da vari microorganismi (già durante la gravidanza, poi durante il parto ma anche dopo), alcuni dei quali molto pericolosi (l’infezione degli annessi fetali è una grave complicanza della gestazione). La sua conservazione è complicata, e l’eventuale e sconsigliato consumo dovrebbe essere preceduto da attente procedure di pulizia e sterilizzazione, dalla cottura per esempio. Ma non è sempre così.

Alcune donne consumano la placenta anche cruda e persino aziende che ne offrono versioni in capsule o tintura non rispettano le procedure basali di sicurezza.

Ginecologo dell’Azienda Sanitaria di Pieve di Soligo (Treviso)

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