Stop alla sedentarietà

Anche brevi interruzioni della sedentarietà possono apportare benifici al livello glicemico circolante e migliorare quindi il diabete.

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Fino ad ora non era stato studiato il beneficio di brevi attività fisiche sia di forza che di resistenza nè il tempo di durata dei benefici eventualmente apportati all’organismo così sollecitato.

Lo studio osservazionale su 24 soggetti obesi, diabetici e fuori allenamento ha avuto come obiettivo primario quello di verificare se con tale tipo di attività vi fossero dei benefici e quanto perdurassero nel tempo dal termine di tale attività. Il metodo utilizzato è stato quello di osservare tale gruppo di persone in tre diverse condizioni sperimentali.

La prima prevedeva di rimanere seduti consecutivamente per 7 ore complessive.

La seconda prevedeva di interrompere la posizione seduta ogni 30 minuti per 3 minuti per svolgere un lavoro di forza a carico di vari distretti muscolari per 20 secondi ciascuno.

La terza prevedeva, invece, di interrompere la posizione seduta sempre ogni 30 minuti per tre minuti ogni volta però per svolgere attività di resistenza leggera (camminata).

Per tutti i gruppi è stata standardizzata la alimentazione e sono stati istruiti a svolgere, al di fuori dei periodi di lavoro, attività abitudinarie ad intensità normale.

Al termine del periodo di osservazione i risultati testimoniavano che nei gruppi che avevano interrotto la sedentarietà con la camminata piuttosto che con brevi esercizi di forza la glicemia si manteneva più bassa, rispetto al gruppo che aveva osservato una completa inattività fisica, per le 22 ore successive al termine dell’esperimento di circa 45 mg/dl.

Quindi appare evidente come l’esercizio fisico anche se di intensità blanda e per periodi brevi rappresenti un valido ausilio terapeutico.

Di contro va assolutamente combattuta la sedentarietà in quanto il nostro rganismo è “programmato” per il movimento e se non lo utilizziamo facendogli svolgere le funzioni per cui è stato progettato si altera e và in “tilt”.

Per cui vale sempre la regola generale che l’esercizio fisico più idoneo a mantenere la persona in salute è l’esercizio costante praticato ad una intensità media calcolabile nell’intervallo di lavoro cardiaco compreso tra il 60% ed il 70/75% della Frequenza Cardiaca massima secondo l’età.

Tuttavia quando, in alcune giornate, questo non fosse possibile anche brevi e leggeri esercizi fisici vanno fatti in quanto anche questi apportano un beneficio al nostro organismo mantenendo bassi i livelli glicemici e riducendo il rischio di manifestazione di diabete e malattia metabolica.

Si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna nel 1990. Specializzato a Bologna nel 1994 in Medicina del Lavoro. Ha conseguito un Master in "Bioetica Generale e Clinica" nel 2006 all'Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nel 2016 ha conseguito un Master in "Nutrizione umana" a Roma con il Prof. Eugenio del Toma. Attualmente lavora come Medico di Famiglia a Bellaria Igea Marina (RN) e come Medico del Lavoro libero professionista.

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